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L'intervento

Tagliaferri (FdI): «Sulla peste suina avevamo ragione noi, ora nominare un commissario regionale»

Il consigliere di Fratelli d’Italia interviene dopo la decisione della Regione di allentare i limiti alla caccia al cinghiale per il contrasto della malattia: «Abbiamo sempre sostenuto il ruolo fondamentale dei cacciatori nelle azioni di contrasto»

«Quando dicevamo che per combattere la peste suina serve mandare a caccia i cacciatori e che a farlo doveva essere la Regione evidentemente avevamo ragione». Interviene così Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, commentando il nuovo regolamento sugli ungulati che la Regione si appresta a varare: vengono infatti eliminati tutti i vincoli al numero massimo di esemplari di cinghiale prelevabili e a tutte le assegnazioni per sesso ed età e viene riconosciuta la possibilità di avere un maggior numero di cacciatori nelle azioni collettive in braccata (fino a otto) e girata (fino a quattro), con la possibilità di organizzare le squadre per le braccate anche con un numero ridotto di persone e di cani.

«Noi abbiamo sempre sostenuto il ruolo fondamentale dei cacciatori nelle azioni di contrasto alla Peste Suina Africana: bene che anche la Regione - sollecitata in questo senso - abbia riconosciuto l’importanza del loro coinvolgimento nella gestione dell’emergenza – continua Tagliaferri – si è perso fin troppo tempo cercando scuse e giustificazioni all’assenza di un piano strategico serio di contrasto a questa malattia virale: ora serve accelerare e nominare al più presto anche un commissario regionale: qui c’è in gioco il futuro di un’intera filiera del nostro territorio».

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