Una farmacia alla Caorsana “sdoppiando” quella di Roncaglia

Bollono in pentola alcune novità per le “Farmacie Comunali”. La società al 51% del Comune di Piacenza ha intenzione di rivedere i suoi presìdi in città. A svelare i piani è stato, durante una seduta della commissione dedicata allo sviluppo economico, Federico Lombardi, da cinque mesi amministratore delegato della società (indicato dal socio privato, "Fda"). Stimolato dalle domande del consigliere Gianluca Ceccarelli (Pc Oltre), che ha chiesto di illustrare il futuro dell'azienda.

Per Lombardi la parafarmacia della stazione ferroviaria, già chiusa, è da archiviare, in modo da non dover pagare affitto, utenze e altre spese accessorie. «Partì nel 2018, costò 86mila euro per la partenza, non ha mai generato utili, la pandemia ha ridotto al minimo i pendolari, poi si è deciso di chiuderla. Non ha parcheggi, non ha metri a disposizione per fornire più servizi, non ha nemmeno un bagno idoneo». L’ad in questi mesi ha provato a pensare ad una riconversione, ad esempio una parafarmacia veterinaria, «ma sarebbe stata ugualmente una perdita. Insomma, nelle aziende quando una cosa non va, si taglia».

L’ad ha dichiarato di aver trovato un acquirente per l’attività, ma il Cda (che era presente all’audizione) composto dal presidente Giovanni Piazza e dalla consigliera Wally Salvagnini avrebbe manifestato alcune rimostranze. «Così l’affare è saltato e continuiamo a pagare l’affitto», ha sentenziato Lombardi, precisando che rimane comunque ancora aperta la possibilità di riprendere in mano la trattativa.

LA NOVITA’ DELLA CAORSANA

La grande novità emersa in commissione è l’intenzione dell’ad di “sdoppiare” la farmacia di Roncaglia e aprire un’altra sede in via dell’Artigianato, in strada Caorsana. «Roncaglia mantiene tutti i suoi servizi, anzi, a breve permetterà anche il ritiro di referti. Ma la sede principale sarà alla Caorsana: diventerebbe un polo sanitario importante, nei locali di un’attività che vendeva apparecchiature mediche e ortopediche. A fianco, un ambulatorio privato e un centro prelievi e analisi. Ruoterebbero 18 medici specialisti per effettuare le visite in tre ambulatori». Il locale avrebbe davanti «un’area verde, un parcheggio, sarebbe visibile dalla strada. Copriremmo una zona dove non c’è nulla, a favore anche dei residenti del Capitolo e di Gerbido».

Sempre Lombardi ha annunciato che, dal momento del suo arrivo, si è portata avanti una riorganizzazione dei magazzini societari, in modo da evitare sprechi e diminuire il numero di medicinali che vanno in scadenza. Inoltre verrà sostituito il vetusto defibrillatore della farmacia di via Manfredi.

Boris Infantino (Pc Coraggiosa) ha messo al centro della discussione le condizioni dei lavoratori. «Si sta bene in Fcp – ha risposto Lombardi - i lavoratori hanno un trattamento di riguardo. I problemi erano solo relativi agli orari e sono stati risolti. Problemi non ne vedo.

Luigi Rabuffi (ApP) ha chiesto garanzie per il presidio di Roncaglia. «Suscita qualche dubbio la trasformazione in un dispensario, non è che in futuro si paventerà la chiusura?». «In teoria sarà una succursarle della farmacia principale della Caorsana, ma farà le stesse cose», ha precisato Lombardi. Per Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi) i patti parasociali darebbero troppo potere all’Ad e poco alla presidenza espressa dal Comune: «Si è creato un mostro, la politica ha dormito nel 2018 quando era ora di modificarli e ci teniamo i patti fino al 2027». Di questo avviso anche lo stesso presidente, Giovanni Piazza: «Ho un ruolo marginale anche se il Comune ha il 51% delle quote della società, la società è controllata e non partecipata, ma su questo abbiamo chiesto un parere e un chiarimento».