rotate-mobile
Politica

Welfare, Lega Nord: «Nidi gratis in Emilia-Romagna come in Lombardia»

È la richiesta, ispirata da un provvedimento approvato in Lombardia, formulata dalla Lega Nord e indirizzata all’amministrazione regionale Bonaccini

Nidi gratis in tutta l’Emilia Romagna. È la richiesta, ispirata da un provvedimento approvato in Lombardia, formulata dalla Lega Nord e indirizzata all’amministrazione regionale Bonaccini. Su questo tema, come ha annunciato questa mattina il consigliere regionale Matteo Rancan, è già all’opera il gruppo consiliare del Carroccio in Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, che sta  preparando un documento da inoltrare alla giunta e studiando le coperture finanziarie necessarie.

La misura presa ad esempio dal Carroccio è quella deliberata lo scorso 14 giugno dalla giunta Maroni che ha stanziato 32 milioni di euro per azzerare le rette di nidi pubblici, privati e convenzionati per i genitori lombardi con reddito Isee inferiore ai 20mila euro annui, occupati e residenti nel territorio regionale da almeno cinque anni.  A beneficiarne, nel 2016, sono stati il 70 per cento dei comuni lombardi per un totale di 13mila famiglie.

«È un atto molto importante per far fronte alle esigenze di chi ha figli piccoli e destinato ad incentivare lo sviluppo demografico», ha osservato Valentina Stragliati, assessore alle Politiche giovanili e dell’Infanzia a Castel San Giovanni, durante la conferenza stampa di presentazione della futura iniziativa. «Se l’Emilia Romagna si allineasse alla Lombardia – ha aggiunto – più della metà delle famiglie castellane vedrebbe cancellata la retta del nido per i 54 bambini iscritti. Il nido è un’importante agenzia educativa, non un baby parking. Tale iniziativa, inoltre, rappresenta un valido aiuto per le mamme con difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro dopo il parto».

«Uno dei criteri fissati in Veneto per accedere agli asili è quello dei dieci anni di residenza in regione, cinque anni sono invece quelli stabiliti dalla Lombardia. La Lega in Assemblea legislativa – ha denunciato Rancan - aveva proposto dieci anni di residenzialità, ma l’idea è stata bocciata senza nemmeno essere discussa. Perché la nostra è una Regione dove funziona il “Prima gli altri”, dove l’assessore al Welfare Gualmini si preoccupa di siglare una disposizione che vieta di utilizzare la parola clandestino nelle scuole. È una Regione che ha fatto da modello, in senso negativo, anche sui vaccini, un tema dibattuto prima in Emilia Romagna e poi culminato con il decreto Lorenzin. Sono favorevole ai vaccini, ma i genitori devono essere messi in condizione di decidere se si vuole creare un’effettiva cultura della salute»

«La poltrona di Bonaccini è sempre più traballante e il potere della sinistra vacilla», ha detto il segretario provinciale del Carroccio, Pietro Pisani, ribadendo le parole già pronunciate dopo le elezioni amministrative.  «Piacenza e la Lega – ha insistito - non hanno niente a che fare con l’Emilia Romagna: noi puntiamo al modello lombardo-veneto. Siamo per un governo regionale che informi i cittadini, non per chi impone le proprie scelte credendo di avere la verità in tasca come Bonaccini. Il popolo vuole conoscere e avere servizi, non essere imbonito. Noi, quindi, diremo sempre le cose come stanno e continueremo ad usare la nostra ben nota chiarezza, per questo utilizzeremo ancora la parola clandestino».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Welfare, Lega Nord: «Nidi gratis in Emilia-Romagna come in Lombardia»

IlPiacenza è in caricamento