Oggi il derby Piace-Cremonese tra amarcord e probabili formazioni

Finalmente è arrivato il gran giorno, dopo trent'anni dall'ultima volta in C1- l' attuale Lega Pro - e a distanza di 5 anni dall'ultimo incontro in assoluto, è arrivato il momento di ribadire chi comanda tra le due rive del Po. Il Piacenza arriva a questo appuntamento povero, lacero, cencioso, confuso ma animoso; la Cremonese, viceversa, oltre al favore del pronostico per l' avvio di torneo furente che gli ha già permesso di cancellare abbondantemente la penalizzazione, si presenta sveglissima e attenta, ora che non ha più in squadra i "farmacisti" che provvedevano a "sedare" la vis pugnandi dei propri giocatori.

In settimana, i nostri indigeni capi ultras hanno preteso rassicurazioni di estrema combattività a Parola e compagni e poi si sono fino a tutt'oggi dati da fare, tra vendita biglietti e coreografie, al fine di mascherare per quanto possibile la facciata scrostata del palazzo biancorosso ricordando a tutti i tifosi piacentini che il campionato può andare a finire in qualunque modo, ma il derby coi grigio-rossi deve avere un solo esito.

Nel febbraio del 1981, la partita si concluse con la vittoria dei lombardi con gol di Ascagni, mentre nel marzo 2006 furono Bocchetti e Cacia a firmare la vittoria emiliana per 2-1, fotocopia del risultato dell' andata; ma a Piacenza, ci si ricorda, ahimé, anche di sconfitte brucianti e gol incredibili quale quello di Mondonico dei tempi che furono dalla linea di fondo, oppure di giocatori travasati dalla riva sinistra, capostipite per negatività quel Tentoni reduce di nazionale maggiore che a Piacenza fu soprannominato "il rigido" per la legnosità assoluta delle movenze, per finire a quel tale allenatore Gigi Simoni, reduce dalla delusione Inter-Ronaldo, il quale ne combinò di tutti i colori, anche se in quel periodo la vita non fu generosa con lui portandogli in casa un lutto insopportabile (oggi Simoni è il deus ex machina del Gubbio-ndr).

Il derby rappresenta anche un ricordo "podistico" per il sottoscritto il quale, lavorando all' epoca vicino Verona, per non "donare" alle festose percussioni demolitorie del dopo partita la proprio auto nuova, si imbarcò a piedi alle 6 di mattina per una strada nebbiosa per raggiungere la stazione ferroviaria più vicina, ma distante 4 km, onde sedersi per tempo allo stadio Zini: il Piace perse 4-0, era il 5 dicembre del 1993 ed i biancorossi tornarono per un anno in serie B dopo l' affaire Milan-Reggiana. Mister Monaco ha un po' nascosto le carte, in verità poche, ma la formazione non dovrebbe discostarsi molto da quella sconfitta a Spezia; incerto al momento è Visconti, per tutti gli altri, eccetto Bertoncini e Pani, è pre-allarme.

Più che altro, non dovremo attenderci dagli attuali figli di nessuno un assalto alla baionetta ma, molto più responsabilmente, un gioco di attesa per coprire il più possibile la difesa e sfruttare gli sbilanciamenti in attacco degli avversari di sempre confidando nei lanci di Parola, il dinamismo di Marchi e la velocità di Guerra, oltreché alla ulteriormente migliorata condizione fisica e all' attuazione di più concreti e continui schemi tattici a cui in settimana l' allenatore si è particolarmente applicato.

La probabile formazione del Piace: CASSANO, AVOGADRI-DI BELLA-MELUCCI-ESPOSITO, LISI- PAROLA-MARCHI, GUERRA GUZMAN-VOLPE. Arbitra il Sig. Francesco Borriello di Mantova, figlio d' arte.

Un ultimo cenno non si può non fare alla questione ordine pubblico. Benché ci si stia dividendo tra catastrofisti e minimalisti, qualche apprensione indubitabilmente c'é: il non divieto di trasferta ai cremonesi va letto come un' apertura di credito alle due tifoserie e riteniamo che se i gruppi di tifosi contrapposti leggessero il messaggio in questo modo, potremmo cogliere tutti assieme l' occasione per un grande gesto di civiltà sociale e di cultura sportiva.