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Alla guida di una lista / Vigolzone

A Vigolzone si candida a sindaco Beatrice Ghetti

La 40enne ingegnere edile di Albarola alla guida della lista civica "Vigolzone Cambia": «Abbiamo visto improvvisazione nell’ultimo mandato e frazioni dimenticate. Ora energie fresche per un nuovo progetto»

Beatrice Ghetti si candida a sindaco di Vigolzone. Ingegnere edile di 40 anni, lavora per una multiutility per la quale si occupa di manutenzione di immobili e impianti. Da quando è nata vive ad Albarola («mai abbandonata neanche quando lavoravo a Milano e Reggio Emilia», è stata consigliere comunale di maggioranza di “Vigolzone Insieme” dal 2014 al 2019 e di minoranza dal 2019 al oggi. Nel 2022 si era candidata alla Camera dei Deputati per il Partito Democratico.

Nella serata del 27 marzo è stata ufficializzata la sua candidatura durante un incontro con attivisti e simpatizzanti della futura lista che prenderà il nome di "Vigolzone Cambia". «È un nuovo progetto - spiega Ghetti - con energie fresche e diverse. Consideriamo conclusa, dopo vent’anni, l’esperienza di “Vigolzone Insieme”, la forza civica che per dieci anni, dal 2009 al 2019, ha guidato il paese e nell’ultimo mandato ha svolto il ruolo di opposizione. Quell’esperienza ha esaurito tutte le sue potenzialità, infatti abbiamo deciso di proporre un progetto alternativo, con persone che hanno sensibilità diverse ma obiettivi comuni per Vigolzone. Nessuno, all’interno del nostro gruppo, ha chiesto agli altri “per chi vota” a livello nazionale. È un vero progetto civico, un’associazione che s’impegna per il paese».

Già da diverse settimane una trentina di persone si riunisce per il programma di "Vigolzone Cambia". «Siamo un mix - fa sapere la candidata sindaco - di persone con esperienze amministrative e neofiti. In un momento in cui si sente una forte crisi dell’associazionismo e la sfiducia nella politica, noi ci siamo trovati con nuove persone interessate a costruire un percorso comune».

Ghetti si candida così in alternativa al sindaco uscente, Gianluca Argellati. «Le frazioni sono state completamente abbandonate negli ultimi anni - afferma la candidata -, non abbiamo visto progetti e opere oltre il capoluogo. Per noi le frazioni saranno centrali, insieme alla cura del territorio. La proposta è quella di valorizzare immobili e spazi pubblici per permettere alle comunità di ritrovarsi».

Anche l’ambiente sarà al centro. «Da albarolese - prosegue - ancora di più, visto che ho sottolineato più volte l’atteggiamento dell’Amministrazione sul rinnovo della concessione della cava di Albarola. Gli 800mila euro di contributi incassati dal privato sono stati “buttati” su un immobile che non si sa se vedrà la luce, il centro diurno. Ad oggi, a due mesi dalle elezioni, ci ritroviamo un campo vuoto e un mutuo in banca. Avrei preferito che parte di questi 800mila euro fossero utilizzati per i territori che subiscono l’impatto della cava:  Albarola, Bicchignano e Veano. Invece neanche un euro è andato alle frazioni».

Per Ghetti, quindi, servono «programmazione, pianificazione e concretezza». «Abbiamo visto tanta improvvisazione in questo mandato. C’erano molti finanziamenti disponibili negli ultimi cinque anni, si potevano realizzare opere importanti, ma gli obiettivi non sono stati raggiunti. Ed è mancata anche la collaborazione con gli altri comuni, con l’Unione Valnure Valchero e la Regione. Abbiamo avuto l’impressione che il Comune volesse gestire in autonomia alcune attività e risorse economiche. Invece sarebbe più corretto collaborare insieme per lo sviluppo del territorio».

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