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Alloggi difficili da trovare e bus in orario, l’impatto degli studenti con Piacenza: «Qui facile incontrarsi»

Il punto di vista sulla città di alcune matricole del corso di laurea di Medicine and Surgery in arrivo dall’Italia e dall’estero: «Città piccola e sicura rispetto a grandi centri come Roma o Milano»

Trovare un alloggio? Un po' difficile. Il trasporto pubblico? Puntuale, con un appunto sulla maggiore disponibilità in orario notturno. Poi la percezione della sicurezza - positiva - e di quanto la città risulti a misura di “giovane”: «Le serate ci sono». Domande rivolte ad alcune delle matricole del corso di laurea di Medicine and Surgery, incontrate a palazzo Gotico per la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico. Ragazzi e ragazze provenienti da altre zone d’Italia e dall’estero, dai quali raccogliere l’impatto ricevuto e un punto di vista - studentesco - su Piacenza.

Primo tema, già emerso in più occasioni, la disponibilità di una stanza o di un’abitazione in affitto. «Per me trovare un appartamento è stato particolarmente difficile, probabilmente anche perché era già iniziato l’anno, poi ce l’ho fatta e ora mi trovo bene - spiega Giulia, in arrivo da Genova. Le fa eco una compagna di corso - nome sempre Giulia - qui da Palermo e fresca di diploma: «Anche per me è stato un pochino difficile; noi studenti di medicina non siamo gli unici a Piacenza e poi ci sono una serie di cose che vanno tenute in considerazione: la distanza dall’università, dal centro i coinquilini». Idem per Joseph, partito dallo Sri Lanka, che dopo un po' di attesa è riuscito a riservarsi un posto in collegio.

Lorenzo, dalla vicina Parma, ha iniziato l’anno da pendolare, ma poi ha scelto il trasferimento: «All’inizio ho avuto qualche difficoltà, ma poi ci sono riuscito». Meno problematico per Lorenza, giunta da Brescia: «Io ho trovato abbastanza velocemente, guardando su vari siti e su Facebook, e comunque i prezzi non sono troppo alti da quel che ho visto». Una nota su cui concordano anche altri, soprattutto paragonando l’offerta locale a quella dei grandi centri.

I trasporti urbani ricevono commenti positivi: «Non manca la disponibilità, gli orari vengono pressoché rispettati sempre» sottolinea la siciliana Giulia. Concorda anche Elia, in arrivo da Massa Carrara: «I bus funzionano bene, sono puntuali, ma la sera “staccano” troppo presto. Ci è capitato più volte di dover tornare a casa piedi». A lui si domanda anche quanto la città risulti appetibile per i giovani:«Alcune volte è un pochino vuota, ma le serate comunque ci sono; il mercoledì, il venerdì e il sabato. Poi ci sono un sacco di studenti stranieri, non solo per il nostro corso, ma anche per la Cattolica e il Politecnico; a dire il vero sì, è una bella città». L’inverno non ha colpito in questo senso Lorenza, «mentre ora che è primavera uscendo si vedono più ragazzi, è più invitante».

Entusiasta, invece, Joseph: «Si respira l'aria di una città universitaria, ci sono gli studenti delle altre facoltà; studiare in un ambiente così è molto bello». «Ho scelto di venire qui - continua l’aspirante medico dello Sri Lanka - perché l'Italia è un Paese meraviglioso, con una grande ricchezza storica e culturale. Finora è stata un'esperienza incredibile, i professori sono eccellenti e di grande supporto. Spendo il mio tempo mangiando gelato» aggiunge ridendo.

Ma ad orientarlo è stato anche un altro aspetto: «Ho scelto proprio Piacenza perché è sicura e questo per gli studenti è molto importante». Dello stesso avviso Elisa, di Peschiera del Garda: «L’impatto è stato molto positivo, perché è una città piccola, sicura, rispetto a grandi città come Roma o Milano. Abitiamo tutti molto vicini, quindi è facile incontrarsi la sera».

Dove vedono il loro futuro lavorativo? «Troppo presto per pensarci» la risposta comune, ma l’opzione emigrazione non si esclude. «Io penso di voler rimanere qui in Italia – si sbilancia la genovese Giulia - magari fare qualche anno all’estero, ma poi tornare».

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