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Pareri negativi

Il nuovo logo della Ricci Oddi non piace a nessuno

Pioggia di commenti negativi per il nuovo simbolo della galleria

Non piace il nuovo logo della galleria d’arte moderna “Ricci Oddi”. Presentato dal presidente Jacopo Veneziani, alla presenza del sindaco Katia Tarasconi e da Giuseppe Nenna (Banca di Piacenza) e Roberto Reggi (Fondazione), il logo è stato realizzato da una società di comunicazione pesarese, che si è occupata anche del restyling del sito della galleria di via San Siro. Però il nuovo simbolo non ha raccolto molto entusiasmo. «Il nuovo logo prende spunto - viene così presentato sui social dalla galleria - da alcuni elementi iconici dell’architettura di Giulio Ulisse Arata ed è stato ideato dall’agenzia di comunicazione “Ma:design” di Pesaro. È un simbolo dalle forme morbide ma contemporanee che racchiude l’immagine dei tre archi e della pianta del salone d’onore».

Su Facebook, ad esempio, ecco cosa ne pensano alcune persone note e meno note. «È veramente di una bruttezza unica», scrive l’ex assessore provinciale e sindaco di Castellarquato Alberto Fermi. «Il mio grafico con 30 euro lo faceva meglio», è una nota battuta di un film di Aldo, Giovanni e Giacomo, citata dal consigliere comunale leghista Luca Zandonella. Per l’ex candidato sindaco Stefano Torre «Credo che per fare una cosa così tanto inverosimile ci voglia molto impegno, tanto studio e tanta fatica. Quando si svacca e lo si fa bene». Molti piacentini associano il logo alle celebri orecchie di Topolino. «Orrendo», è il giudizio lapidario di Alberto Gromi. «Horribile visu», aggiunge Marco Horak. Per l’insegnante Rossana Frati «non identifica la Galleria: potrebbe essere il logo di qualsiasi cosa. Banale». Il logo mette d’accordo gli addetti stampa di Cgil e Cisl, Mattia Motta e Luigi Galeazzi: «Ma che da vero?», scherza il primo, «oddio!» esclama il secondo. Anche il musicista Christian Bagutti prende posizione: «Galleria di Piacenza, agenzia di Pesaro. Giustamente a Piacenza non sarebbero stati in grado di realizzare un logo del genere». Il logo è «brutto, brutto, brutto» anche per l’ex assessore fiorenzuolano Augusto Bottioni. Per il polemista Alberto Esse è «inguardabile e da eliminare al più presto». Per Paola Votto «un logo dovrebbe rappresentare graficamente un brand e ciò che si trova nel luogo che si racconta in modo che sia comprensibile, riconoscibile. Non credo sia il caso in questione. Oltre all'essere brutto non ha significato, non racconta la nostra galleria». Per un altro commentatore, «non trasmette il senso della bellezza dell'arte, di cui la Ricci Oddi è prezioso scrigno».

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