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L'incontro causale / Calendasco

Un pellegrino “all’indietro” lungo il Po, dal Delta al Monviso

Pietro Voltan: «Mi definisco un via-andante, uno che va sulla strada, stavolta ho scelto tutto il corso del Po, oltre seicento chilometri»

È partito da Pila, frazione di Porto Tolle di Rovigo, dal “ramo” più importante del Po, diretto verso Pian del Re, alla sorgente del Monviso. Questo è il suo tredicesimo giorno di cammino. «Sono a metà calcolando che mi restano ancora altre tredici tappe», specifica Pietro Voltan, un uomo robusto e risoluto. Intercettato quasi per caso lungo la via Po che da Calendasco conduce all’argine maestro del Grande Fiume, incuriosisce vedere un “pellegrino” armato di bastoni da viaggio ed un grande zaino andare in direzione opposta.

Sta arrivando da Piacenza, e intende proseguire per oggi fino a Castel San Giovanni, seguendo possibilmente l’alveo e l’argine, là stasera sarà accolto ed ospitato da amici occasionali che neanche conosceva.

Arrivato all’attracco del Masero, incrociamo Luigi Magistrali, il gestore del porticciolo, arrivato sulla sponda con il suo trattore russo “Belaruss” (quello di Peppone di guereschiana memoria). Per il camminatore “all’indietro” è l’occasione per scattare una foto ricordo di questo passaggio, un angolo di Bassa che comunque un poco gli appartiene, essendo anche lui nato e tutt’ora vive sul Po.

Pietro Voltan, all’ombra del pontile, sospesi sul fiume leggermente ingrossato e maestoso, confida che la famiglia lo sostiene. «Mi piace camminare, l’anno scorso ho risalito l’Adige, ne ho fatti tanti di cammini, ma in solitaria, a passo lento». Poi si ferma un attimo, mi guarda fisso e mi dice «sono un camminatore all’indietro, sia in modo fisico che simbolico, ad esempio mentre vado affiancato dall’alveo, ricordo la grande alluvione del 1951 che nella mia terra, a Rovigo, portò tanta desolazione, tanti emigrarono, ma sempre lungo l’asta del Po, lo so per certo».

Di regola il “camminatore all’indietro” parte al mattino presto, appena dopo l’alba e termina nel primo pomeriggio: vuole infatti avere a disposizione anche qualche ora per fare “il turista”, vedere e incontrare. «Mi definisco un via-andante, uno che va sulla strada, stavolta ho scelto tutto il corso del Po, oltre seicento chilometri».

Chiede qualche informazione storica di questi luoghi, gli viene indicato il breve cammino sull’alzaia che “all’indietro” lo porterà fino al Guado di Sigerico della Via Francigena, da lì punterà su Santimento e Rottofreno per passare il torrente Tidone e poi ributtarsi sull’argine maestro in direzione Castel San Giovanni. Su Facebook è possibile seguire il suo diario di viaggio con tante immagini, alla pagina “Il cammino del Po dal Delta al Monviso”.

Umberto Battini

Pietro Voltan con Luigi Magistrali-2

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