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La presa di posizione / Vigolzone

«Molti dubbi sul percorso scelto per il centro diurno per anziani»

“Vigolzone Insieme” esprime perplessità sulla volontà della Giunta: «Una spesa di 1,2 milioni di euro, un mutuo trentennale e tante incertezze sulla futura gestione del servizio»

«L’amministrazione comunale di Vigolzone spenderà 1 milione e 290mila euro per costruire l’immobile che in futuro potrà ospitare un centro diurno per anziani non autosufficienti. L’investimento sarà finanziato con un mutuo trentennale e con il contributo versato dalla Buzzi Unicem, a cui è stato rinnovato il permesso per sfruttare la miniera di Albarola. L’operazione è stata presentata nella seduta del Consiglio comunale del 30 novembre ed è stata approvata con il solo voto dei consiglieri di maggioranza. Noi consiglieri del gruppo Vigolzone Insieme abbiamo votato contro, motivando la nostra scelta con le argomentazioni riportate di seguito». Così i consiglieri comunali di “Vigolzone Insieme”, Silvia Milza, Beatrice Ghetti, Giovanni Bernazzani, Claudio Morosoli commentano le intenzioni della Giunta Argellati.

«Premettiamo che siamo consapevoli dell’importanza dei servizi per gli anziani non autosufficienti, persone che necessitano di assistenza qualificata e meritano di ricevere cure adeguate che non sempre le famiglie possono fornire in modo continuativo. Un centro diurno come quello che si intende creare a Vigolzone rappresenterebbe per alcune famiglie un sollievo molto importante. Non siamo quindi contrari all’opera in sé ma ai tempi e alle modalità con cui l’amministrazione ha deciso di procedere, senza aver ottenuto alcun finanziamento dedicato e senza avere definito e condiviso a livello di distretto socio-sanitario un piano per il funzionamento della struttura, che una volta costruita comporterà elevatissimi costi di gestione. In primo luogo siamo preoccupati per il costo di quest’opera e per l’impatto che avrà sulle casse comunali aumentando notevolmente l’indebitamento. Con i costi dei materiali molto più cari di due anni fa e i tassi di interesse alle stelle, il Comune di Vigolzone sottoscrive oggi un mutuo di 940mila euro, che sarà restituito in 29 rate da 62mila euro l’anno. Nel 2053, quando i cittadini di Vigolzone avranno finito di estinguere il prestito, la cifra totale che avranno sborsato sarà di circa 1.795.000 euro. Non solo. L’amministrazione di Vigolzone ha deciso di utilizzare per la costruzione del centro diurno tutti gli 800mila euro ottenuti dalla Buzzi Unicem: 350mila euro subito, e 45mila euro l’anno per i prossimi 10 anni a parziale copertura delle rate del mutuo».

«Questi soldi rappresentano un contributo compensativo per lo sfruttamento della cava di Albarola, che per i prossimi 30 anni continuerà ad essere coltivata, con tutte le conseguenze che questo comporta in termini di traffico, inquinamento e impatto paesaggistico-ambientale. Non sappiamo cosa ne pensino i cittadini di Albarola, di Bicchignano e delle altre frazioni che più di tutti subiscono gli effetti dell’attività estrattiva. Noi riteniamo sia profondamente ingiusto che nulla di quanto ottenuto dal Comune come risarcimento sarà destinato direttamente a loro».

«Non si potevano cercare - chiedono i consiglieri - altri finanziamenti dedicati al settore socio-sanitario? Magari provando a presentare qualche progetto per ottenere fondi del Pnrr? Infine, restano le enormi incognite su come il Comune di Vigolzone potrà gestire il centro diurno una volta che avrà terminato di costruire l’edificio. Un servizio socio-sanitario come quello che si intende creare comporta costi di funzionamento molto elevati, dovrà essere affidato a un gestore privato e le persone che vorranno usufruire del servizio dovranno pagare una retta. È questo il motivo per cui, di norma, queste strutture sono pianificate a livello di distretto socio-sanitario, una scelta che permette di convenzionare un certo numero di posti rendendo il servizio più accessibile. Crediamo che prima di accendere il mutuo sarebbe stato più prudente e più responsabile definire tutte queste questioni. Ci spiace rilevare che in vista delle elezioni il sindaco abbia deciso di procedere ugualmente per poter dire di aver realizzato almeno un pezzetto del suo programma elettorale (anche se in realtà aveva promesso di costruire una casa di riposo)».

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