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Pumpin, il galantuomo venditore di cerini

In un mondo che va forte, troppo; che pretende di continuare a voltare pagina senza fermarsi a pensare, può valere la pena di riflettere su briciole di fatti accaduti 123 anni fa. C'è ne dà l'opportunità, il libro “Sei anni di vita piacentina (1894 -1899) giorno per giorno”, a cura di Corrado Sforza Fogliani e di Antonietta De Micheli

16-30 aprile 1899

16 - da 'Il Piccolo': Dopo i Colombini avremo fra poco nella nostra città un nuovo ordine monastico, quello delle Colombine, le quali accompagneranno o seguiranno i missionari nelle lontane Americhe. Il vescovo Scalabrini fece già acquistare un grandioso locale che presto verrà trasformato in convento.

17 da Libertà: La vettura automobile piacentina Orio-Marchand vince il primo premio nella corsa automobilistica internazionale Torino-Pinerolo-Torino. I concorrenti sono 48 e rappresentano le prime fabbriche non solo italiane ma anche di Germania, Francia ed Inghilterra. La vettura Orio-Marchand è pilotata dal sig. Emilio Laparte, il procuratore della casa e compie i 90 km di percorso in ore 2,36',12”.

18 - da 'Libertà': Un bel negozio d'ottico. Piacenza sinora ne mancava - e finalmente l'ha avuto - un negozio d'ottico, in cui si può trovare tutto che possa abbisognare, come né più né meno nei negozi del genere delle grandi città. E chi ha fatto il miracolo è il sig. Eugenio Tincalla, il rilevatario dell’antico negozio Buffa. E’ un giovane bolognese attivo, intelligente, che viene da una famiglia che da oltre un secolo esercita a Bologna, con successo, tenendovi il primato, il commercio appunto d'ottico. In quelle belle vetrine, esposto in bell'ordine, c'è di tutto, dai più semplici occhiali ai cannocchiali ed ai telescopi più complicati, dal termometro al barometro più alla mano, da oggetti alla portata di tutte le borse a quelli costosi, di lusso.

19 - da Libertà: 'Pumpin', un protagonista della vita piacentina. Egli è dovunque, si agita, si dibatte fra le cento avversità della vita per procacciare un pane a sua madre e ai suoi fratellini. Ora affida le sue miserie a qualche pietoso, ora vende le paste, ora i fiammiferi, ora s'improvvisa giornalaio. Ed il suo commercio s'aggira su vasta zona. La sua industria ha uno scopo: guadagnare 60 o 70 centesimi al giorno, perché questi sono indispensabili al vitto della famiglia.

Nelle sue funzioni di negoziante di cerini, è scrupoloso nel portare l'importo a chi gli consegna la merce. E con la stessa puntualità restituisce pure le somme che gli vengono prestate. Intervistato, 'Pumpin' mi disse una massima che molti nostri commercianti non hanno ancora imparata: “La maggior furberia che io ho è quella di essere galantuomo”.

20 - da Libertà: Nella elegante vetrina del libraio sig. Porta è esposto un porta ritratto intagliato in legno, lavoro eseguito dal giovane amico Nino Italia, che ha davanti a sé un bell'avvenire artistico. Il lavoro esposto dal giovane Italia dimostra quali progressi nell'arte della scultura egli abbia.

21 - da Libertà: Per ordine della Procura del Re viene sequestrato iI numero odierno de ‘Il Progresso' per un articolo intitolato "Perché non vi sono monarchi”.

22 - da Libertà': E’ stato pescato nelle acque del Po dirimpetto alle Caselle Landi uno storione reale di 150 kg. La Pesca è stata realizzata per conto del pescivendolo Sante Canevari.

23 - Da 'Libertà': Piacenza e la gita ciclistica del 900. Sappiamo che il Capo-console della nostra sezione del T. C. C. I. conte Scotti fu nominato rappresentante ufficiale per la nostra città nella gita nazionale Milano-Parigi che si effettuerà nel 900 in occasione della Esposizione mondiale a Parigi.

24 - da 'Libertà': È morto ieri l'altro nella tardissima età di 82 anni il piacentino sig. Stefano Gallinari, compianto dai parenti e innumerevoli amici. Il Gallinari fu ai suoi tempi un notissimo tenore che percorse una splendida carriera sui principali teatri del mondo. Da anni erasi ritirato dall'arte e viveva dei guadagni fatti e del ricordo dei passati trionfi.

25 - da 'Il Progresso': Edilizia chiesastica. Giacché si è voluto, per ragioni forse di disegno di una nuova facciata, togliere quella bella porticina del primo rinascimento che ornava la chiesetta di Santa Maria in Cortina, speriamo che nella demolizione fatta si siano conservate tutte le parti in terracotta che la componevano, nel caso, molto difficile però; che tale porta possa in seguito venire ricostruita in altro edifizio coevo.

26 - da 'Libertà' il Consiglio Comunale approva la proposta della Giunta di illuminare P.za Cavalli in modo particolare, con appositi punti luce, "nelle sere di musica”.

27 - da 'Il Progresso': È una veduta, anzi sono tre paesaggi visti attraverso tre differenti arcate, che servono da quinta o meglio li incorniciano, che il bravo concittadino sig. Abertelli ha dipinto su di una cinta del cortile che prospetta il portone d'ingresso dell'Hotel di S. Marco.

28 - da Libertà: Alle otto nella chiesa di Santa Eufemia, ebbe luogo la cerimonia religiosa per le nozze fra il nobile Paolo Arisi e la nobil sig.na Anna Sforza-Fogliani. La sposa indossava una ricchissima toilette. Fungevano da testimoni il sig. Felice Sforza-Fogliani zio paterno della sposa, ed il signor dottor Francesco Arisi, fratello dello sposo. Celebrò la messa mons. Scrivani, il quale indirizzò poche ma acconce ed affettuose parole alla coppia felice. Alla sposa furono fatti molti doni e di valore. Dopo, in casa Sforza-Fogliani vi fu un dejeuner servito in modo inappuntabile dal bravo Emanueli albergatore del San Marco; il buffet dolce fu servito dal sig. Adamo Grandi.

29 - da 'Libertà': Ci telegrafano da Ferrara che il discorso pronunziato al XVI Congresso Cattolico che là si tiene, dal nostro Vescovo, mons. Scalabrini, sulla emigrazione, ottenne un grande successo e fu interrotto spesso da vivissimi applausi. Egli ebbe in fine una vera ovazione d congratulazioni da cardinali e vescovi. Il Congresso approvò un voto di plauso per l'opera del nostro Vescovo a favore degli emigrati.

30 - Un pregiudicato, certo Pietro Cesena muore colpito da un colpo di rivoltella sfuggito accidentalmente durante una colluttazione con un carabiniere al quale aveva rifiutate le proprie generalità.

FORSE CHE SI FORSE CHE NO-3

Confrontando la cronaca di allora con quella di oggi possiamo dire di essere diversi? Alla domanda il prof. Ferdinando Arisi in occasione di una precedente cronologia degli stessi autori, rispondeva che ci sono motivi per pensarlo, ma non ne mancano per negarlo. Siamo migliori? Forse che sì forse che no, com'è scritto nella pietra d'angolo di una bella casa di via Campagna.

Pumpin, il galantuomo venditore di cerini

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