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Sicurezza

Coltello alla gola e tentato sequestro per gelosia, due finiscono in carcere

Nei guai due albanesi che avevano aggredito per vendetta un connazionale in novembre 

Due albanesi sono stati arrestati alla questura di Piacenza dopo un'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza e condotta dalla Squadra Mobile per i reati di tentato sequestro di persona e lesioni aggravate dall’uso delle armi, e che ha portato appunto all’emissione da parte del Gip di Piacenza della misura cautelare della custodia in carcere a carico dei due cittadini stranieri. 

LA VICENDA - La notte del 26 novembre 2023 un uomo richiedeva l’intervento delle volanti di fronte alla stazione ferroviaria perché era stato brutalmente aggredito da due connazionali. 
L’uomo raccontava di aver avuto una relazione con la compagna di uno dei due, e che per vendetta poco prima lui e un suo amico lo avevano aggredito, puntandogli un coltello alla gola e tentando di caricarlo sulla loro auto. La vittima riusciva a difendersi, seppur ferendosi ad una mano, e si dava alla fuga, inseguito dagli aggressori fino alla vicina stazione ferroviaria. In tale frangente allertava le forze dell’ordine, facendo desistere solo allora i due indagati.

LE INDAGINI - Le indagini dalla Squadra Mobile attraverso le immagini di videosorveglianza cittadine permettevano di dare un nome agli autori dell’aggressione, uno dei quali noto per numerosi precedenti penali e di polizia. La procura emetteva così la misura cautelare della custodia in carcere, alla luce dei numerosi elementi raccolti a loro carico.
Il primo dei due albanesi è stato arrestato a gennaio 2024 e condotto alle Novate, mentre il secondo faceva perdere le proprie tracce.
«D’intesa con la Procura - spiega la questura di Piacenza - sono stati svolti mirati accertamenti volti ad individuarne la dimora del catturando, al fine di procedere all’esecuzione del secondo provvedimento custodiale. Il soggetto, pluripregiudicato specialmente per reati contro la persona, già in passato e per due volte è scappato all’estero per sottrarsi a provvedimenti di cattura, venendo arrestato la prima volta in Germania nel 2018, e la seconda volta di rientro dalla frontiera nel 2022, dopo essere rocambolescamente fuggito il mese prima dalle volanti dopo un inseguimento in macchina di diversi chilometri.
A seguito dell’arresto del primo soggetto e nelle more delle ricerche del secondo, è emerso come la vasta rete di contatti dei due destinatari di misura cautelare abbia posto in essere diverse intimidazioni, con minacce ed aggressioni fisiche ai danni della persona offesa, al fine di fargli ritrattare le accuse mosse ai connazionali, tanto che la vittima rimetteva la querela sporta nei confronti dei due indagati».

«Le successive indagini della Squadra Mobile - dice la polizia - hanno permesso di acclarare come la volontà del denunciante fosse stata coartata dalle violenze e minacce dei soggetti vicini ai due destinatari di misura, e di individuare le persone appartenenti alla cerchia degli indagati, a carico dei quali la procura ha emesso un decreto di perquisizione personale e locale alla ricerca sia del latitante che di tracce inerenti i delitti commessi, eseguito in il 15 marzo con la Squadra Mobile di Lodi a carico di tredici persone, un locale notturno piacentino ed una impresa edile lodigiana. Le perquisizioni venivano svolte contestualmente tra Piacenza e Lodi».

Durante l’esecuzione delle perquisizioni, a Guardamiglio gli investigatori della Mobile di Piacenza hanno trovato il catturando mentre si stava dirigendo verso un’abitazione oggetto di perquisizione. Lo straniero alla vista dei poliziotti provava a scappare, venendo inseguito e tratto in arresto dopo una fuga di circa 1 chilometro. Al termine degli atti, anch’egli è stato condotto in carcere. Un terzo cittadino straniero è stato denunciato per favoreggiamento personale, per aver dato rifugio al catturando, permettendogli di sottrarsi alle ricerche per quasi due mesi.

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