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Cronaca Gossolengo

"Incendiò un quad e un porticato per vendetta", 43enne in carcere

I carabinieri di Rivergaro hanno arrestato un 43enne albanese accusato di aver incendiato un quad e un porticato a Gossolengo. Il mezzo apparteneva ad un artigiano piacentino che lo aveva fatto lavorare, poi dopo alcuni litigi, i due avevano interrotto i rapporti e lo straniero si sarebbe vendicato

Fin da subito i carabinieri di Rivergaro, guidati dal luogotenente Roberto Guasco, avevano capito che quell'incendio non era accidentale ma che poteva avere origini dolose e ci avevano visto giusto. Al termine delle indagini iniziate il 29 settembre 2017 e coordinate dal sostituto procuratore Emilio Pisante, il 21 novembre il gip Adele Savastano ha spiccato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per un 43enne albanese, V.A., con l'accusa di incendio. Ora lo straniero, pregiudicato per ricettazione, si trova alle Novate. L'uomo è accusato di aver dato fuoco ad un quad parcheggiato sotto un porticato nel cortile di una palazzina a Gossolengo nella serata del 29 settembre. Le fiamme lo avevano distrutto molto rapidamente, troppo velocemente anche per i vigili del fuoco che fin da subito avevano sospettato il dolo insieme ai carabinieri arrivati sul posto: probabilmente era stato utilizzato un accelerante. 

Il rogo si era esteso anche al porticato e stava per intaccare anche la palazzina ma il rapidissimo intervento dei pompieri aveva scongiurato il peggio. Da quella sera i carabinieri hanno iniziato ad indagare e hanno scoperto che il mezzo, del valore di circa 20mila euro, apparteneva ad un artigiano piacentino di 51 anni che, al bisogno, aveva fatto lavorare nella sua attività il 43enne albanese come giardiniere.  Il rapporto lavorativo si era poi interrotto bruscamente per alcune divergenze, hanno spiegato i militari nella mattinata del 2 dicembre al comando provinciale di via Beverora. Di lì l'albanese, forse indispettito dal comportamento dell'artigiano avrebbe qualche mese prima del rogo, imbrattato con della vernice il quad per passare poi ad un'azione definitiva dandolo alle fiamme a fine settembre, per vendicarsi del trattamento subito. I carabinieri hanno spiegato che lo straniero era stato visto nei paraggi della palazzina poco prima e poco dopo il rogo, e dopo aver chiuso il cerchio attorno al giardiniere, lo hanno arrestato.

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