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Cronaca

Prostitute rapinate, stuprate e abbandonate nude in riva al Po: due arresti

I carabinieri dell'aliquota operativa del Norm guidati dal tenente Antonio Cirella hanno arrestato, al termine di complesse e al tempo stesso velocissime indagini, per violenza sessuale di gruppo, tentata estorsione e rapina in concorso due stupratori accusati di aver violentato quattro prostitute da marzo a maggio 2018

Stuprate, rapinate e abbandonate di notte nude in riva al Po. I carabinieri dell'aliquota operativa del Norm guidati dal tenente Antonio Cirella hanno arrestato, al termine di complesse e al tempo stesso velocissime indagini, per violenza sessuale di gruppo, tentata estorsione e rapina in concorso due stupratori accusati di aver violentato quattro prostitute. Le indagini, coordinate dal pm Emilio Pisante e anche dal collega di Lodi per competenza territoriale, sono iniziate grazie alla denuncia di una delle vittime che ha trovato il coraggio di raccontare la brutale aggressione subita. Per le lesioni riportate è stata portata anche in ospedale. Una volta ottenute le due ordinanze di custodia cautelare, i militari sono andati ad arrestarli a Casalpusterlengo, dove entrambi, pregiudicati, abitano e conducono una vita di espedienti. Ora un calabrese di 47 anni e un bosniaco di 25 sono in carcere con pesanti accuse. I due agivano seguendo un copione. Sceglievano la vittima, poi, pochi giorni prima della violenza ne conquistavano la fiducia consumando rapporti consenzienti in modo tale da non destare sospetto la volta successiva. La donna, conoscendo il cliente, saliva in auto senza paura ma invece di andare nel luogo pattuito, il conducente cambiava improvvisamente strada, dal baule usciva il complice e in riva al Po nella zona di San Rocco i due spogliavano la donna e la  stupravano a turno o insieme brutalmente. Una volta consumata la violenza la lasciavano lì, al buio nuda e senza la possibilità di chiedere aiuto: le rapinavano di tutto. Più volte hanno tentato anche l'estorsione: chiedevano loro i soldi per potersi prostituire, un pizzo che oscillava dai 30 ai 50 euro giornalieri, non facendo i conti anche con eventuali protettori. La prima violenza è stata compiuta ad aprile, andando a ritroso i militari ne hanno scoperta una avvenuta a marzo e un'altra a maggio. Tutte e tre, romene e albanesi, lavoravano tra la Caorsana e la via Emilia Parmense e lì, di notte, venivano agganciate. I due però avrebbero anche colpito a Carpiano nel Milanese dove hanno fatto un'altra vittima sempre nel mese di maggio.  I carabinieri sono risaliti ai due grazie alle testimonianza delle vittime che hanno fornito ai militari dettagli utili (auto, descrizione fisica) che hanno poi trovato riscontro nelle indagini sul campo. In un caso si sono anche finti poliziotti in borghese. Pedinamenti e accertamenti tecnici hanno fatto il resto. Una volta ricostruito quanto compiuto dai due uomini il pm ha chiesto e ottenuto dal gip le due ordinanze di custodia cautelare. Il calabrese è stato preso in poche ore, lo straniero a novembre: è stato bloccato al suo rientro in Italia dalla Bosnia. A tradirlo la mamma malata che aveva bisogno di assistenza nel nostro Paese: i carabinieri lo hanno aspettato e condotto in carcere con il complice.




 

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