rotate-mobile
Cultura

Al libro "L'Unità d'Italia" del cardinale Biffi il premio Controcorrente 2011

Assegnato al libro del cardinale Giacomo Biffi "L'Unità d'Italia" il Premio Controcorrente 2011. La giuria ha ritenuto che questa opera "brilla per originalità, qualità delle tesi e della scrittura"

Il Cardinale Giacomo Biffi ha ricevuto oggi a Bologna il premio Controcorrente per l'anno 2011, indetto dai comuni di Bobbio, Pecorara e dalla Camera dei Deputati-Gruppo Lega Nord Padania e dal quotidiano La Padania, per il suo libro "L’Unità d’Italia” edito dalla Cantagalli.
La giuria che il giorno 31 ottobre a Pecorara ha deciso di conferire il Premio al libro di S.E., ne ha così motivato l'assegnazione: "Nel panorama della pubblicistica dedicata ai 150 anni dell'unità d'Italia brilla per originalità, qualità delle tesi e della scrittura il libro del Cardinale Giacomo Biffi".
 
In questo saggio di 88 pagine l’Arcivescovo emerito di Bologna, con stile sapido e godibile, ricorda il prezzo amarissimo fatto pagare alle popolazioni italiane prima dall'esercito napoleonico e poi dal Risorgimento. Dimostra come i francesi ‘liberatori’ e progressiti siano stati dei ladri, non solo a Bologna, ma in tutte le città d’Italia. Quanto al Risorgimento, che l'Autore riconosce aver portato risultati anche positivi, non va dimenticato che “è costato sacrifici”, ed ebbe tratti di persecuzione violenta della Chiesa  e dei popoli cristiani.
L'Italia non è nata, come sostiene certa retorica conformista, con lo Stato centrale, anzi. “La grandezza letteraria, artistica, scientifica, religiosa e sociale dell’Italia esisteva ed era ben solida già prima del 1861”. A questo proposito, il Cardinale Biffi riporta il commento di Fëdor Michailovič Dostoevskij: “l’unico grande diplomatico del secolo XIX è stato Cavour” ma, nonostante ciò, “anche lui non ha pensato a tutto. Sì, egli è stato geniale, ha raggiunto il suo scopo ha fatto l’Unità d’Italia. Ma guardate più addentro e cosa vedete? L’Italia porta con sé da duemila anni un’idea grandiosa, reale, organica: l’idea di una unione generale dei popoli del mondo, che fu di Roma e poi dei Papi”.  “E il popolo italiano si sente depositario di un’idea universale e chi non lo sa lo intuisce – continua il grande scrittore russo –. La scienza e l’arte italiana sono piene di quella idea grande. Ebbene, che cosa ha fatto il conte di Cavour? un piccolo regno di secondo ordine, che non ha importanza mondiale, senza ambizioni, imborghesito”.
Detto ciò, il Cardinale Biffi afferma che l’unificazione “è indubbiamente un valore”, pur se la grandezza delle nostre genti assai più che dalle politiche risorgimentali ha tratto origine dalla “visione cristiana” della vita.
Giacomo Biffi affronta anche il tema della immigrazione. E afferma che “ai forestieri si fa spazio non demolendo la nostra casa, ma ampliandola e rendendola ospitale sì, ma nel rispetto della sua originaria architettura e della sua primitiva bellezza”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Al libro "L'Unità d'Italia" del cardinale Biffi il premio Controcorrente 2011

IlPiacenza è in caricamento