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Economia

Coop Alleanza 3.0, i sindacati fanno rientrare lo stato di agitazione

Dopo l’annuncio dell’esubero di 752 lavoratori a livello nazionale. Cgil, Cisl e Uil: «Per il senso di responsabilità che ci appartiene nel territorio piacentino ritiriamo lo stato di agitazione auspicando un confronto locale con l'azienda»

Coop Alleanza 3.0 in un incontro con le organizzazioni sindacali nazionali il 9 gennaio ha annunciato l'esubero di 752 equivalenti full time del personale amministrativo impiegato nelle attuali 7 sedi presenti in tutto il territorio nazionale. L'operazione di ricollocamento dovrà essere eseguita entro due anni, già nel 2019 la manovra dovrebbe interessare 425 persone. La cooperativa spiega che tale misura è necessaria per l'efficentamento della struttura organizzativa, necessità di semplificazioni nelle attività svolte e razionalizzazione dei costi, anche a seguito della fusione delle tre Cooperative (Nord-est, Estense ed Adriatica) avvenuta nel gennaio 2016.

«Appare evidente la preoccupazione delle organizzazioni sindacali – informano Marco Alquati per FISASCAT – CISL Parma e Piacenza, Fiorenzo Molinari per FILCAMS – CGIL, Vincenzo Guerriero per UILTUCS – UIL - nonostante la volontà dichiarata da parte aziendale di essere il più possibile ad impatto zero, ma altresì accedendo a tutti gli strumenti messi a disposizione dalle normative vigenti. Chiaro che per le organizzazioni sindacali si avvierà un periodo di intenso lavoro e trattativa per analizzare nel dettaglio tutti gli aspetti di questa riorganizzazione. Quest'ultima era nell'aria dall'estate scorsa quando la cooperativa parlava di risparmio di costi sul personale ma una tale portata ha lasciato tutti sgomenti.

Quanto sia il frutto di una mera razionalizzazione o quanto una necessità imposta da esigenze di bilancio al momento non ci è chiaro, di certo oggi non ci appare opportuno puntare il dito contro la cooperativa per dubbi sull'efficacia gestionale, anche di recente emersi, quanto piuttosto cercare di salvaguardare al meglio l'occupazione e le famiglie dei lavoratori interessati. Per il senso di responsabilità che ci appartiene nel territorio piacentino siamo a ritirare lo stato di agitazione proclamato lo scorso 21 dicembre auspicando, in tal senso, ulteriori confronti locali con l'azienda. Sono già state calendarizzate pertanto alcune date per i prossimi incontri. Terremo ovviamente informati i lavoratori in modo costante».

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