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Parla il presidente

«Ci sono associazioni che hanno presidenti “a vita”, più giusta l’alternanza al vertice»

Rolleri, presidente uscente di Confindustria, poteva continuare per due anni ma preferisce lasciare a Parenti: «Non mi candido né alle Europee, né a Vigolzone. Però ci vorrebbero più imprenditori in politica»

A breve, ad aprile, Francesco Rolleri non sarà più presidente di Confindustria Piacenza. Al suo posto, uno dei vice, Nicola Parenti. Rolleri poteva rimanere altri due anni, sfruttando una proroga concessa alle associazioni che hanno eletto il proprio presidente nel 2020, anno del Covid. Ma l’attuale numero uno degli imprenditori piacentini ha preferito non servirsene, facendosi da parte. «Un mandato dura quattro anni - spiega - ed è giusto predicare un’alternanza alla guida. Tra l’altro non è che il Covid abbia limitato la mia attività da presidente che, anzi, è stata molto più intensa proprio a causa della pandemia. Il 2020 non è stato “un anno perso”, quindi la proroga per me non ha senso, non la capisco».

Perciò, serenamente, spazio a Parenti. «Trovo giusto dare la possibilità ad un altro imprenditore di fare questa bellissima esperienza. Sarei stato anche volentieri, mi dispiace non fare il presidente, ma non voglio togliere la possibilità ad un altro, guardo al bene dell’associazione. Quando vedo certe associazioni che hanno dei “presidenti di vita”... Sembra che ci siano dei Superman indispensabili. Qua, invece, ci sono altri che possono sostituirmi. È giusto chiudere un ciclo e lanciarne un altro. Per fare un esempio, tranne che nei comuni di montagna, sono anche contrario al terzo mandato dei sindaci e governatori di Regione».

«CI VORREBBERO PIU’ IMPRENDITORI IN POLITICA»

Rolleri è stato per dieci anni sindaco di Vigolzone e per quattro presidente della Provincia, prima di guidare la Confindustria. «Tanti imprenditori - riflette - dovrebbero impegnarsi di più a livello amministrativo e locale, nazionale ed europeo. Dovrebbero esserci più imprenditori in politica, per portare la nostra visione, la “prima linea” dell’economia nei posti nei quali si decide. Ed è in Europa che si decide maggiormente. Sono stato recentemente in visita ad una multinazionale tedesca. Oltre ad avere un ufficio a Bruxelles dove monitora le novità del Parlamento Ue, chiede ai loro manager di impegnarsi politicamente, perché c’è troppa distanza tra i due mondi, quello economico e quello politico».

SE UN’AZIENDA SE NE VA, NON RIMANE NIENTE…

L’auspicio per il 2024 per Confindustria è che «i valori del “fare impresa” tornino a essere importanti a livello locale, sia riconosciuto il nostro ruolo economico e sociale. Mi aspetterei dalla parte pubblica un maggior aiuto e sostegno alle attività imprenditoriali. Fa male quando ci sono amministrazioni che impediscono ad aziende manifatturiere del territorio di espandersi. In giro per il mondo tante altre economie non si comportano così, ma aiutano le imprese e gli imprenditori. Se le aziende vanno via, non rimane più niente».

COSA FARA’ ADESSO? «NIENTE EUROPEE NE’ COMUNALI»

Il presidente uscente, così particolarmente attivo negli ultimi quindici anni a livello politico e sociale, cosa farà? «Rimango nel Consiglio di presidenza di Confindustria. Porterò la mia esperienza nell’associazione come hanno fatto con me i “past president”. Ma niente Elezioni Europee, ho già dato candidandomi nel 2019 (per +Europa, nda), senza ottenere l’elezione. Così come è da escludere un impegno a Vigolzone (paese d’origine e dove ha sede la sua azienda, nda), mancherebbe la motivazione, l’entusiasmo».

«IL GOVERNO MELONI E’ PARTITO BENE»

A Rolleri viene chiesta anche una riflessione sul Governo nazionale. «Dal punto di vista economico il Governo Meloni - ha detto esprimendo stima nei confronti del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti - all’inizio è partito bene come proposte, velocizzando i tempi degli appalti pubblici. Da sindaco so cosa significa avere a che fare con tutti i controlli pre-interventi, complessi». Il presidente vede un continuum, almeno a livello economico, con il precedente Governo Draghi. «Invece quelli precedenti erano fortemente anti-imprenditoriali», dichiara riferendosi agli esecutivi guidati da Giuseppe Conte.

IL SUCCESSORE NICOLA PARENTI

Come già annunciato, il suo successore è l’attuale vicepresidente Nicola Parenti. «Sono contento che in modo compatto i saggi di Confindustria abbiano fatto il suo nome. È stato un vicepresidente molto attivo, ha saputo coniugare i successi imprenditoriali con gli impegni associativi. È riuscito a svolgere bene entrambi i ruoli. D’altronde Parenti ha fatto tutto il percorso e la trafila dentro l’associazione, guidando anche il gruppo giovanile». 

SULLA SCELTA DEL PRESIDENTE NAZIONALE…

Se sul suo successore spende parole al miele, per l’associazione nazionale da Rolleri arriva un rimbrotto. Confindustria è alle prese con lotte interne per la scelta del nuovo presidente nazionale, con quattro candidati in corsa. «Dobbiamo migliorare per una rappresentatività nazionale dell’associazione. C’è qualche difficoltà, è innegabile». Piacenza ha già scelto il candidato da appoggiare? «Stiamo raccogliendo le indicazioni del territorio sul profilo del prossimo candidato presidente. Però spero in un lavoro collegiale, tutti assieme, al termine di queste votazioni»

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