Enìa, si sciopera: sindacati decisi a difendere i lavoratori del Gruppo
Confermata la mobilitazione dei 2.400 dipendenti Enìa annunciata ieri. Il presidio, lunedì 18, si muoverà da Borgoforte a Palazzo Mercanti per chiedere un incontro con le istituzioni. I sindacati: vogliamo le risposte sul futuro di Enìa, c'è il rischio che le tariffe triplichino
In tre anni appena, le tariffe Enìa potrebbero triplicare. È uno dei rischi annunciati oggi dai sindacati nella conferenza stampa che ha confermato lo sciopero di lunedì prossimo. Il 18 gennaio, infatti, incroceranno le braccia gli oltre 2.400 dipendenti della multiutility, 500 dei quali a Piacenza. Dalle 4 di mattina i lavoratori presiederanno i cancelli a Borgoforte per poi spostarsi intorno alle 10 a Palazzo Mercanti, dove chiederanno un incontro con le istituzioni.
Le ragioni dello sciopero, come anticipato ieri, sono concentrate tutte sulle incertezze del prossimo futuro: un management considerato dalle sigle sindacali “non all'altezza”, i comuni proprietari (Reggio Emilia, Parma e Piacenza) che “stanno a guardare nonostante le troppe incognite sul gruppo” e un “notevole rallentamento dei processi decisionali senza la condivisione con le parti sociali”.
Per Cgil, Cisl e Uil che scenderanno in strada con i lavoratori, è necessario insistere subito sugli “asset strategici”, per evitare il “depauperamento del valore finanziario come già è avvenuto”. Sul fronte lavoratori, le organizzazioni sindacali hanno sottolineato come la mancata presentazione del Piano Industriale produca una forte incertezza sul livello occupazionale.
Sindacati decisi a difendere i lavoratori del gruppo Enìa |
Le ragioni dello sciopero, come anticipato ieri, sono concentrate tutte sulle incertezze del prossimo futuro: un management considerato dalle sigle sindacali “non all'altezza”, i comuni proprietari (Reggio Emilia, Parma e Piacenza) che “stanno a guardare nonostante le troppe incognite sul gruppo” e un “notevole rallentamento dei processi decisionali senza la condivisione con le parti sociali”.
Per Cgil, Cisl e Uil che scenderanno in strada con i lavoratori, è necessario insistere subito sugli “asset strategici”, per evitare il “depauperamento del valore finanziario come già è avvenuto”. Sul fronte lavoratori, le organizzazioni sindacali hanno sottolineato come la mancata presentazione del Piano Industriale produca una forte incertezza sul livello occupazionale.