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Economia

“Sei quello che mangi?”: come spiegare ai ragazzi che è possibile un’alimentazione sostenibile

Presentato il progetto di PiaceCiboSano e Università Cattolica, che vede la collaborazione di altri atenei. Il 25 ottobre incontro con gli studenti delle superiori. Capri (Unicatt): “Fondamentale educare i giovani”

Un progetto ambizioso, contro lo spreco di cibo e la sostenibilità alimentare, quello presentato oggi, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione. Saranno in tanti gli studenti delle scuole piacentine che parteciperanno il 25 ottobre alla giornata organizzata all’Università Cattolica nel centro sportivo. Provocatorio e ironico il titolo “Sei quello che mangi?” (si strizza solo l’occhio al filosofo Feuerbach – “l’uomo è ciò che mangia” - o il richiamo è del tutto voluto?) vuole portare i giovani a riflettere sui cambiamenti sempre più importanti dell’agricoltura e dei sistemi alimentari, ma vuole anche educare a una alimentazione più sana, responsabile e sostenibile. I ragazzi, già 150 le adesioni, delle superiori dovranno rendere noto il loro rapporto con il cibo. Ma i giovani dovranno anche cercare di capire ciò che da tempo si chiedono gli esperti: il sistema attuale è sostenibile. Il tema di Expo2015 è “Nutrire il pianeta”, ci sarà cibo per sei miliardi di persone? Come si raggiunge un sistema sostenibile? Spiegazione che andranno sì date agli studenti, ma forse sarebbe necessario coinvolgere i genitori. E a questi ultimi ha pensato PiaceCiboSano, ha spiegato Bisagni.

Il progetto partecipato è stato voluto da PiaceCiboSano, presieduto da Miriam Bisagni, e vede schierata la Facoltà di Agraria della Cattolica con Ettore Capri, direttore di Opera il Centro ricerche per lo sviluppo della sostenibilità. La Cattolica schiera anche docenti di Scienze della Formazione e di Scienze politiche, facendo diventare così il progetto multidisciplinare. Con loro collaborano le università di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Sissa di Trieste, l’Ufficio scolastico regionale e la camera di Commercio piacentina.

La giornata è stata presentata dal direttore amministrativo della Cattolica, Angelo Manfredini., alla presenza del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Luciano Rondanini e Alberto Squeri per la Camera di commercio. “Oggi non c’è un’alimentazione sostenibile, per problemi economici legati ai mercati, ma anche per la scarsa informazione e per la disinformazione” ha detto Capri. La via d’uscita è l’educazione, ha affermato Capri, e lo si deve fare con i ragazzi “coinvolgendo tutti gli attori della filiera agroalimentare: produzione, trasformazione, rifiuti”. La percezione del rischio alimentare (spesso errata o esagerata) genera ansia e il cattivo rapporto con il cibo porta a patologie come obesità e anoressia.

Il progetto piacentino – che comprende dalle scuole d’infanzia alle superiori  - è “pilota” in Europa e dovrà portare a risultati. Perché altrimenti, tutta la progettualità che viene riversata nella scuola, rischia di non lasciare nulla nei ragazzi e di far spendere denaro che, oggi, è sempre meno disponibile. E Capri ha affermato che dopo questo momento con le scuole si possa passare a sperimentare progetti concreti. “Troppi progetti vengono scaricati sulle scuole – ha detto Capri -  e i risultati non vengono mai monitorati. Questo è negativo. Quando poi non ci sono conflitti di interesse come con Federalimentare o Expo. Noi parliamo di crescita delle coscienze dei ragazzi, di cultura alimentare”.

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