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La replica

«Aumentare la platea dell’esenzioni non significa cambiare idea per 4 caramelle»

Cgil, Cisl, Uil e pensionati al consigliere comunale Massimo Trespidi: «Sconcertati dalle sue dichiarazioni»

«Siamo rimasti sconcertati (utilizziamo volutamente lo stesso termine) dalle parole che il consigliere Massimo Trespidi ha utilizzato nei nostri confronti all’interno della Commissione Consiliare 1 di giovedì». Così i sindacati Cgil, Cisl e Uil e le categorie dei pensionati delle rispettive sigle rispondono a distanza al rappresentante della Civica Barbieri-Liberi. «Per prima cosa dalla forma: i sindacati non sono componenti dell’assise comunale, per cui riteniamo sia stato scorretto attaccare il ruolo del sindacato in una partita che va giocata esclusivamente all’interno del consiglio comunale dove il consigliere Trespidi svolge un ruolo d'opposizione. Nel merito, va ricordato (basta leggere le nostre dichiarazioni  fatte in conferenza stampa, nelle interviste televisive e nella nota ufficiale inviata il 22 febbraio) quali fossero le nostre richieste per attutire una volontà politica dell’attuale giunta di alzare  l’Irpef comunale per la corretta gestione  ordinaria e per supportare  un piano di investimenti in particolare sul personale, un piano che viene rinviato da anni».

«Nelle nostre tre richieste c’erano l’estensione della fascia esente da Irpef (ferma a 11.000 euro con la passata amministrazione) e la progressività di prelevamento  fiscale nei rispettivi scaglioni perché non ci piaceva che dagli 11.000 euro di reddito una persona  pagasse 0.8% come chi aveva un reddito superiore ai 50.000. Oltre a questo, abbiamo chiesto la costituzione di un tavolo permanente di monitoraggio sugli investimenti che il comune vorrà fare - specie sul recupero dell’evasione fiscale, ferma ad una cifra risibile ossia a 13.000 euro per l’intero ente comunale. Siamo ben consapevoli che questa manovra poteva incidere maggiormente sul ceto medio, ma va ricordato che oltre 6.000 piacentine e piacentini rispetto a prima non pagheranno  più  Irpef. All'interno di queste 6.000 persone non ci sono solo pensionati. Ma ci sono anche molti lavoratori precari, lavoratrici  part-time (non solo per scelta personale) e contratti di prima assunzione.  Questo lo ricordiamo per la dovuta correttezza di informazione e per dare un quadro complessivo a tutta la situazione che da subito abbiamo ritenuto estremamente delicata nella gestione. Dati confermati nei giorni scorsi dallo studio dell’Istituto Tagliacarne che fissa il reddito medio da lavoro dipendente a Piacenza a 11mila euro».

«Sentire parole come "distribuzione di 4 caramelle per un cambio di opinione" lo riteniamo scorretto e anche di cattivo gusto, specie per quelle persone che con le 4 caramelle ci fanno i conti per la gestione del proprio bilancio familiare. Detto questo, informiamo la cittadinanza della provincia di Piacenza che è già stata inviata la nostra piattaforma di rivendicazioni verso tutti i comuni del territorio, in cui chiediamo di estendere a 15.000 euro la soglia di esenzione Irpef, specie per aiutare chi ha i redditi più bassi e gestire al meglio un caro vita che ha raggiunto livelli preoccupanti. Siamo certi che tale iniziativa raccoglierà la disponibilità dei Comuni interessati a prescindere dal governo politico di appartenenza».

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