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L'accesso agli atti

Cra, Soresi: «Liste d’attesa allungate, tempo medio di 459 giorni»

La capogruppo Fdi: «Si dilatano i tempi d’attesa per l’ingresso degli anziani»

«La gestione dei soggetti anziani non autosufficienti e/o in presenza di patologie croniche invalidanti, non idonei a permanere, da soli, nella loro abitazione, rappresenta un grande problema che tocca, purtroppo, moltissime famiglie. Spesso, infatti, si rende necessario il loro ingresso in una Cra ma il lasso di tempo che intercorre tra la richiesta di inserimento e l’effettivo ingresso è davvero molto ampio». Così Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, commenta la risposta ad un accesso agli atti da lei presentato ed avente per oggetto proprio i tempi di attesa per l’accesso nelle Cra convenzionate.

«Nell’anno 2019 intercorrevano una media di 273 giorni di attesa, nel 2022 una media di 467 e nel 2023 una media di 459 (l’anno 2020 e 2021 non vengono presi in considerazione a causa della pandemia Covid). Tra l’altro, nell’anno 2019 le richieste di inserimento erano addirittura maggiori (589) rispetto a quelle del 2022 (441) e 2023 (230 per il solo primo semestre) e - ciò nonostante - i tempi di attesa sono quasi raddoppiati. Significa - osserva la capogruppo - che la tendenza sembra quella di una grave e preoccupante dilatazione dei tempi di attesa per l’ingresso degli anziani nelle Cra».

«Ciò rappresenta senza dubbio un grande problema, sia per l’anziano, sia per la sua famiglia: capita sovente che si tratti di anziani soli, con scarse risorse economiche, che non permettono loro di fare ingresso in Cra private. Anche in presenza di idonea rete famigliare, questo ingente lasso di tempo rappresenta comunque un forte disagio: l’assunzione di una badante o l’ingresso in una Cra privata, richiedono un esborso mensile certamente non inferiore ai 2mila euro cioè una cifra a cui quasi mai l’anziano riesce a far fronte con la propria pensione».

«L’alternativa inevitabile - prosegue Soresi - risulta quella di erodere gli eventuali risparmi di una vita e, quando non esistenti, di appoggiarsi sull’aiuto economico dei famigliari che, però, non sempre è possibile. Per questo, sarebbe opportuno “tamponare” quel lungo lasso di tempo (oltre un anno e mezzo) che intercorre tra la richiesta di inserimento nella Cra e l’effettivo ingresso. A questo proposito, il Comune di Piacenza, considerando anche l’ingente avanzo disponibile, ben potrebbe stanziare idonee risorse volte ad erogare contributi economici in favore di quei soggetti che si trovino nella situazione di attesa sopra citata».

Per questi motivi la capogruppo ha presentato un’interrogazione urgente per proporre all’Amministrazione di stanziare adeguate risorse economiche (eventualmente anche mediante l’utilizzo dell’avanzo disponibile) al fine di prevedere congruo contributo economico in favore degli anziani non autosufficienti e/o in presenza di patologie croniche invalidanti che non gli consentano di permanere da soli nella propria abitazione, per il lasso di tempo intercorrente tra la richiesta di inserimento nelle Cra ed il loro effettivo ingresso e per chiedere il motivo per il quale negli anni 2022 e 2023 i tempi di attesa si siano allungati nonostante le richieste di inserimento siano addirittura diminuite.

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