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Fabbri sui treni: «Invece di giocare al rialzo si migliori il servizio»

Intervento del capogruppo della Lega Nord in Regione Alan Fabbri

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

«Al di là della situazione spiacevole in cui la regione dovrebbe affidare a una società di cui è azionista di maggioranza un bando da 153 milioni l’anno per la gestione dei servizi ferroviari regionali, ci troviamo di fronte a un incredibile paradosso». Così Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione Emilia Romagna attacca il bando per i servizi ferroviari regionali che ha visto partecipare alla gara solo la cordata Trenitalia-Tper che prevede,però,  un aumento sulla base d'asta dal 7% al 10% per i servizi su ferro, e di circa il 24% dei servizi sostitutivi su gomma, tra l'altro da sub-affidare a Busitalia.

«E’ incredibile – tuona Fabbri -. Invece di puntare a ottimizzare i servizi e a offrire standard qualitativi finalmentedegni di questo nome e della nostre regione, Tper e Trenitalia puntano al rialzo. Chiedono 12 milioni l’anno in più. Come se i 153 offerti ai quali vanno ad aggiungersi altri 100 milioni annui previsti dagli incassi da traffico, che potrebbero essere incrementati, puntando appunto al miglioramento sostanziale del servizio offerto, non fossero sufficienti. Ma stiamo scherzando? Stiamoparlando di un servizio che ha la durata di 22 anni. Quasi tre miliardi e mezzo più gli incassi da traffico. E ancora non basta? Sono davvero senza parole. A questo punto invito l’assessore ai Trasporti a fare chiarezza e a dare ai cittadini quelle risposte anche in termini di qualità del servizio che si aspettano da troppo tempo».

«Il bando – conclude Fabbri – prevedeva miglioramento dei servizi e un’inversione di tendenza che andasse finalmente a premiare la qualità dell’offerta abbandonando la vecchia staticità di un servizio che lascia molto, troppo a desiderare. Ma così non è. Non vorremmo ora che qualcuno pensasse di fare pagare ai viaggiatori l’aumento richiesto e non ottenuto. I pendolari non sono vacche da mungere. Forse è bene che qualcuno se lo ricordi».

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