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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Foti ai sindacati: «Ecco quello che faremo al Governo»

Il candidato di Fratelli d’Italia risponde ai sei quesiti posti dai sindacati Cgil, Cisl e Uil su lavoro, ambiente, economia, demografia

Nei giorni scorsi i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno pubblicato sei domande per i candidati a Camera e Senato del territorio Piacentino. Ora arriva la risposta di Tommaso Foti, candidato all’uninominale e plurinominale alla Camera per Fratelli d’Italia.

  1. Come pensate di tutelare il potere di acquisto dei salari e delle pensioni?

In primo luogo, occorre un intervento deciso volto a ridurre le tasse sul lavoro: per Fratelli d’Italia va attuato un taglio strutturale del cuneo fiscale e contributivo, a vantaggio di lavoratori e imprese. Inoltre, per proteggere il potere d’acquisto di lavoratori e famiglie, è necessario prevedere la detassazione degli straordinari e delle “mance” del settore turistico e della somministrazione, la riduzione delle tasse sui premi di produzione, il potenziamento del welfare aziendale, l’innalzamento della soglia di detassazione dei fringe benefit. Infine, va previsto l’ampliamento della platea dei beni con Iva ridotta, in particolare con riferimento al carrello della spesa e ai prodotti per l’infanzia. Quanto alle persone che godono del trattamento pensionistico non è più rinviabile la rivalutazione di quest’ultimo per fare fronte alla progressiva perdita del potere d’acquisto dello stesso.

  1. Occupazione: quali misure pensate di mettere in campo per contrastare il precariato e per promuovere forme di lavoro stabili?

Deve essere restituita al lavoro la sua funzione etica, attuando per davvero i principi fondamentali della Costituzione italiana. Ciò premesso, per Fratelli d’Italia occorre: 1) razionalizzare le decine di diverse tipologie di agevolazioni di incentivo alle assunzioni attualmente esistenti mediante l’accorpamento delle stesse in poche efficaci misure; 2) già nell’immediato, introdurre una super deduzione del costo del lavoro per le imprese che incrementano l’occupazione rispetto agli anni precedenti; 3) prevedere la progressiva introduzione di un meccanismo fiscale premiale per le aziende ad alta intensità di lavoro, secondo il principio “più assumi, meno tasse paghi”; 4) rivedere le norme sul lavoro a tempo determinato contenute nel cosiddetto decreto Dignità; 5) contrastare il lavoro povero e il divario retributivo di genere, ampliando l’applicazione dei Ccnl, garanzia di salario equo e di tutele; 6) favorire la contrattazione di secondo livello e i contratti di prossimità; 7) rilanciare, con adeguate tutele, gli strumenti del contratto di apprendistato e dei tirocini. 3) Rincari energia. Quali misure straordinarie pensate di intraprendere per mitigare i rincari delle bollette energetiche? Premesso che il caro bollette non è questione legata e derivata dal solo conflitto russo-ucraino - già lo scorso anno l’impennata dei consumi di gas a livello mondiale aveva determinato una forte crescita dei prezzi - occorre l’immediata istituzione di un’unità di crisi su energia e caro bollette. A livello europeo, anziché praticare un’assurda politica del rinvio delle decisioni, occorre porre in essere un effettivo e vincente contrasto alle speculazioni finanziarie sui costi delle materie prime e l’istituzione di un tetto europeo al prezzo del gas. E’ questo forse l’unico strumento in grado di consentire il contenimento dell’importo delle bollette energetiche. Inoltre, atteso che anche per questo a livello europeo non si decide nulla, il Governo italiano deve svincolare il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas attraverso una modifica normativa del funzionamento della Borsa unica nazionale dell’energia e del Prezzo unico nazionale. La situazione impone altresì di attivare iniziative volte alla totale trasparenza sui prezzi dell’energia, disaggregandoli per tipologia produttiva, attraverso una immediata riforma del Gestore Mercati Energetici. Anche se limitatamente all’attuale situazione emergenziale, occorre sterilizzare le entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e provvedere all’automatica riduzione di Iva e accise. Infine, ma non certo per importanza, va rivolto un deciso e rassicurante sostegno a famiglie e imprese contro il caro bollette, con meccanismi di credito d’imposta e interventi diretti mirati, anche utilizzando le risorse derivanti da tassazione degli extra profitti delle società energetiche. Infine, occorre prevedere l’introduzione delle “utenze di sussistenza” per situazioni di difficoltà economica, che permettano di erogare un livello minimo di energia elettrica e gas garantito anche in caso di morosità.

  1. Demografia. Piacenza e il Paese in generale, soffrono una crisi demografica conclamata che a nostro avviso si supera anche con un più ampio sostegno ai giovani ed alle famiglie e con il miglioramento della conciliazione tempi di vita e di lavoro. Che misure pensate di implementare per affrontare il problema?

Una premessa appare utile: proprio il perdurare della crisi demografica rende necessario affermare il ruolo centrale, educativo e sociale della famiglia. Sostenere la natalità significa dare la possibilità alle giovani coppie di costruire il proprio progetto familiare, significa dare speranza all’Italia investendo sul futuro. Ciò detto, tra le misure concrete che Fratelli d’Italia propone al riguardo, mi paiono particolarmente significative: a) la progressiva introduzione del quoziente familiare, cioè di un sistema di tassazione che tenga conto del numero dei componenti del nucleo familiare; b) l’aumento degli importi per l’assegno unico e universale: fino a 300 euro al mese per il primo anno di ogni figlio, fino a 260 euro dal secondo anno di vita fino ai 18 anni e mantenimento dell’attuale assegno fino a 21 anni; c) l’incremento delle risorse al Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie di lavoratori precari; d) incentivi per le aziende che assumono neomamme e favoriscono forme di conciliazione dei tempi casa-lavoro; e) la promozione di nidi aziendali, asili nido condominiali e familiari (sul modello delle Tagesmutter).

  1. Sanità. A fronte di una popolazione sempre più anziana, il bisogno di “salute” nei casi critici e di “prevenzione” è aumentato e aumenterà. Come pensate, in questa chiave, di potenziare la sanità sul territorio oltre che abbattere le liste di attesa per gli esami specialistici?

È tempo che la sanità pubblica torni ad occuparsi del benessere del cittadino nella sua totalità, offrendo soluzioni di prossimità, in tempi ragionevoli, e di qualità. Per Fratelli d’Italia è giunto il momento di superare l’emergenza pandemica, attraverso una nuova visione di benessere che derivi dalla prevenzione, da un efficiente sistema di cura territoriale e dall’attenzione a tutte le malattie. Si possono così sintetizzare le azioni da porre in campo subito. E cioè: 1) ripristino delle prestazioni ordinarie e delle procedure di screening; 2) rafforzamento della medicina predittiva con un meccanismo di premialità nell’accesso al sistema sanitario per chi segue un regolare e concordato percorso di monitoraggio dello stato di salute; 3) abbattimento dei tempi delle liste di attesa. Al riguardo occorre notare che per quanto riguarda il territorio provinciale già prima della pandemia le liste d’attesa rappresentavano un problema per il cittadino. E ciò, sia per la carenza a volte di strumentazioni oramai indispensabili (è il caso della Pet, ad esempio) sia per carenza di personale che potesse fare fronte per tempo alla domanda di prestazioni. Anche l’idea di far girare il cittadino per tutta la provincia per ricevere la prestazione richiesta laddove ve ne è la possibilità, appare una misura di corto respiro. L’andamento demografico ci dice che vi sono aree - la provincia di Piacenza, tra queste - in cui occorre pensare a un modello che porti la prestazione sanitaria al domicilio del cittadino, anziché costringere quest’ultimo a recarsi anche a 40-50 chilometri dalla propria abitazione per riceverla. Inoltre, occorre incentivare la diffusione e lo sviluppo della telemedicina, delle cure domiciliari e dei presidi territoriali nelle aree interne a scarsa densità abitativa. Infine, allo scopo di affrontare correttamente il tema della carenza di personale medico, va superato il sistema di accesso alle facoltà a numero programmato e chiuso: Fratelli d’Italia è per l’accesso a tutti alla facoltà al primo anno e per una selezione per il passaggio al secondo anno.

6) Crisi climatica. La Pianura Padana e Piacenza subiscono in modo particolarmente grave gli effetti del cambiamento climatico in corso. Quali azioni ordinarie e straordinarie intendete mettere in campo per affrontare questo problema esiziale che peserà su questa e sulle future generazioni?

In generale, occorre: 1) aggiornare e rendere operativo il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici; 2) realizzare gli obiettivi della transizione ambientale ed ecologica del Pnrr salvaguardando il sistema produttivo colpito da anni di crisi, con particolare attenzione alle filiere industriali di difficile riconversione (ad esempio, l’automotive); 3) giocare un ruolo attivo e propositivo nei prossimi mesi in Europa durante i negoziati del pacchetto Fit for 55, con l’obiettivo di difendere e tutelare gli interessi del sistema industriale e produttivo nazionale. Inoltre, per dare un senso coerente alla tematica in questione, si può proporre all’Europa di promuovere la politica dei “dazi di civiltà” nei confronti dei prodotti provenienti da Stati extra Ue che non rispettano i nostri standard di tutela dell’ambiente. Quanto più specificatamente alla provincia di Piacenza, tenendo conto anche delle specificità produttive ed industriali, occorre: a) attivarsi e coordinarsi affinché il rinnovo della concessione dell’invaso del Brugneto, alla luce anche della diversa situazione rispetto al passato, garantisca al territorio piacentino il deflusso di una quantità d’acqua in misura tale da potere soddisfare le richieste che promanano dal mondo dell’agricoltura e dell’industria; b) in ragione del rilevante impatto della logistica sul territorio provinciale - e in particolare sul capoluogo - operare affinché sia realizzata la nuova stazione merci a servizio del Polo logistico di Piacenza e ciò al fine di spostare su rotaia quella massa significativa di trasporti che oggi si realizzano su gomma; c) attivarsi affinché siano nuovamente stanziati i finanziamenti (180 milioni di euro) per l’attuazione del progetto strategico speciale “Valle del fiume Po” (quadro Strategico Nazionale 2007-2013).

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