Nuovo ospedale, «Uno studio di 4-5 mesi per chiarire se l’area 5 è la migliore»

«Tre giorni intensi, nei quali abbiamo cercato di realizzare una ricognizione dello stato dell’arte». È l’estrema sintesi che Katia Tarasconi, sindaco di Piacenza da poco più di due mesi, fornisce in merito al “ritiro” che la sua Amministrazione ha svolto a Selva di Ferriere, all’albergo “Lago Nero”, in Alta Valnure.

«Da una parte ci sono i bisogni dell’ente comunale - prosegue il sindaco Tarasconi riassumendo il contenuto delle riunioni interne - dall’altra i nostri obiettivi, alle volte molto ambiziosi. È chiaro che chiunque arrivi a guidare una macchina come quella comunale deve prima prendere contezza degli strumenti a disposizione, delle criticità. Per apportare qualche modifica. La Pubblica Amministrazione è una macchina complessa, non valgono le regole di una azienda privata. Non posso spostare le persone come voglio al suo interno».

• Sindaco, ci aggiorni sul nuovo ospedale.

In campagna elettorale abbiamo espresso quello che secondo noi è il luogo migliore, ovvero l’area 5. Abbiamo guardato l’iter seguito in precedenza nella scelta dell’area 6 e individuato alcune criticità. Ora c’è bisogno di 4-5 mesi – non mi sembra che questo significhi “allungare i tempi”, come qualcuno dice –, il tempo necessario per valutare se la nostra è una scelta migliore, all’interno di uno studio di pre-fattibilità. Stiamo andando ad effettuare un’analisi comparativa tra l’area 5 e la 6.

• Su piazza Cittadella come vi state muovendo?

C’è un incastro legale sul quale serve fare chiarezza. La nostra volontà è quella di proseguire nel solco che abbiamo tracciato in campagna elettorale. Vogliamo realizzare il parcheggio interrato e riqualificare il fronte di Palazzo Farnese, uno dei luoghi più belli di Piacenza. Stiamo verificando tutti i contenziosi. È una pratica vecchissima, prima controlliamo una serie di cose. Ma c’è la volontà di risolvere la questione, è tempo di scegliere. O si va avanti, o la pratica si chiude perché non ci sono le condizioni. Non si può ancora rimanere nel limbo. Però, dopo due soli mesi di Amministrazione, la situazione non è ancora chiara, la vicenda è complessa.

• Si attende anche di conoscere il destino del progetto “Terrepadane” e del futuro di quel comparto sull’asse di via Colombo.

Siamo al punto di due mesi fa, alla campagna elettorale. Stiamo interloquendo, abbiamo avuto un incontro per vagliare le opzioni sul tavolo. L’unico punto fermo rimane la volontà sancita da chi c’era prima di noi di realizzare il parcheggio nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo.

• È tramontata l’ipotesi di una nuova sede della Polizia Locale, caldeggiata dalla precedente Amministrazione?

No, assolutamente no. L’esigenza, per ragioni di spazio, c’è. Ma ci sono da fare anche valutazioni sui costi. È un gioco di incastri. Non c’è dubbio che la Polizia Locale abbia bisogno di una nuova sede, sono in corso delle valutazioni. L’ipotesi è legata alle linee di finanziamento per un edificio che deve essere idoneo a ospitare il Corpo di Polizia Locale.

• A Borgo Faxhall chi c’era prima di voi voleva trasferire gli uffici dei servizi sociali…

Prima di parlare dello spostamento degli uffici o di nuove assunzioni serve una migliore collocazione del personale degli uffici, occorre farli funzionare meglio. C’è una dispersione e dislocazione che provoca costi economici e problemi. Ad eccezione della Polizia Locale, che è un discorso a parte e lavora per suo conto, non ha senso riorganizzare un ufficio comunale alla volta. Deve essere un discorso complessivo, tutto il Comune deve trovare una migliore funzionalità, con più collaborazione tra gli uffici. Inoltre adesso ci sono anche valutazioni da fare sui costi dell’energia per le sedi comunali che li ospitano.

• Si sta parlando di un nuovo piano occupazionale per il Comune?

Ci sono difficoltà sul numero di dipendenti del Comune, ma prima è più impellente la riorganizzazione degli uffici. Comunque, solo per dare un’idea della situazione, gli assessori Mario Dadati (scuola e sport) e Matteo Bongiorni (lavori pubblici) non hanno una segreteria. Mancano gli assistenti sociali, gli uffici delle pratiche edilizie sono in carenza di personale, quello che c’è vive un sovraccarico di lavoro. Il Comune ci mette tanto tempo ad erogare le pratiche richieste, si è perso tempo sulla digitalizzazione negli ultimi anni. Sono pochi gli istruttori delle pratiche edilizie a disposizione dell’assessore all’urbanistica Adriana Fantini, sono 4 (tre in servizio più una persona in maternità). In un momento di bonus edilizi, è chiaro che l’ufficio vive un momento di grande fermento.

• Cambiando argomento, sul “caso Pallavicini” si è verificato il primo problema di questa Giunta?

Assolutamente no, perché ha fatto tutto lui, ha fatto tutto da solo. Non si può prendere tutto per buono, sono chiacchiere, cose false.

• È stata una estate “inquieta” sul fronte sicurezza. Oltre agli episodi di violenza più efferati, come lo stupro di via Scalabrini, il fenomeno delle bande giovanili sta peggiorando…

Servono discussioni serie con prefetto e questore per cercare di dare risposte migliori in termini di controlli. Ne parleremo al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ma non si può risolvere solo così. C’è un tema culturale da gestire, servono luoghi per dare sfogo, consoni ai giovani e ai ragazzi. Questi gruppi giovanili, che ad esempio frequentano i giardini dietro il Cheope, sono un problema. Ci sono zone della città dove emerge un forte disagio giovanile. Non stiamo parlando di ventenni, ma di minorenni. Questa cosa va attenzionata a 360 gradi. Non basta mettere in strada più agenti, che tra l’altro come Polizia Locale non abbiamo.