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Martedì, 30 Aprile 2024
Pioggia di critiche

Consiglio “autoconvocato”: «Gazzolo fa le volontà del sindaco e della maggioranza»

Protesta delle minoranze, che si presentano a Palazzo Mercanti nonostante non ci sia Consiglio. Cugini: «L’aula trattata come il Cda di una società privata». Soresi: «Anche nel centrosinistra poco gradito l’atteggiamento della presidente»

«Abbiamo in sospeso 53 atti ispettivi: una risoluzione, una interpellanza, 31 mozioni (10 urgenti). 20 interrogazioni. Alcuni atti ispettivi sono del luglio scorso». Per questo motivo Stefano Cugini, capogruppo di “Alternativa per Piacenza”, spiega le ragioni che hanno portato tutte le forze d’opposizione (tranne i “Liberali Piacentini” di Filiberto Putzu) a presentarsi a Palazzo Mercanti, per protesta, alle ore 15 di lunedì 13 febbraio.

Solitamente a quest'ora la presidente del Consiglio comunale, Paola Gazzolo, suona la campanella per l’inizio dei lavori dell’aula. Ma, a questo giro, la seduta non è stata convocata. Da qui le proteste delle minoranze, che fanno notare l’enorme carico di atti ispettivi da affrontare. I consiglieri si sono seduti al proprio posto: i capigruppo hanno criticato al microfono la presidente  Gazzolo, rea di «aver svilito il ruolo del Consiglio», impedendo la convocazione odierna.

«Non sono atti che solleticano l’ego del consigliere che l'ha presentato e lo vuole discutere – ha spiegato Cugini -, sono le voci e le richieste dei cittadini che ci hanno eletto. Siamo qui per contestare la mancata volontà di discutere, ci sono 53 atti da affrontare. Quella di oggi non è una provocazione: si doveva svolgere il Consiglio comunale. Ma qua c'è chi vuole disporre del Consiglio comunale, come se fosse il Cda di una società privata».

La “Civica Barbieri-Liberi” da tempo in aula contesta l’operato della presidente. «Quello di oggi – ha preso la parola Patrizia Barbieri - non è uno spettacolino. È oggettivo, viene mortificato il lavoro dei consiglieri. Dovevamo fare la seduta il 13 febbraio. Ci sono situazioni inevase, temi di sostanza, come il futuro di Terrepadane e di piazza Cittadella, di cui non abbiamo notizia. Laddove non ci sono atti di Giunta, bisogna rispondere a mozioni e interrogazioni. A breve c'è poi la discussione del bilancio, così non avremo più risposte per un mese e mezzo». Barbieri ci va già pesante. «Il presidente del consiglio deve essere terzo. Ho censurato più volte l'atteggiamento di Gazzolo. Che riporta e segue le volontà del sindaco o della maggioranza. C'è la sensazione che il nostro ruolo sia visto come un inutile fastidio. Non riusciamo a svolgere il ruolo, eppure siamo stati eletti per questo».

Anche Fratelli d’Italia non condivide l’atteggiamento. «Gazzolo – è il parere della capogruppo Sara Soresi - dovrebbe essere imparziale, ma non lo è. Il nostro ruolo è stato svilito. Giunta e sindaco non volevano la seduta, perciò non è stata convocata, nonostante le nostre richieste. Da censurare il comportamento di Gazzolo, non neutrale. In futuro si potrebbe anche parlare di “revoca della presidenza” e penso che sarebbe gradita anche da parte della maggioranza».

«Si poteva sfruttare questo periodo – ha sentenziato anche Luca Zandonella (Lega) - che è povero di atti della Giunta per smaltire gli atti ispettivi. Poteva anche essere l'occasione di sentire la voce di alcuni assessori, mai ascoltati in aula in sette mesi».

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