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Bilancio previsionale

Tassa di soggiorno, vicino l’aumento: «Risorse economiche per progetti ampi sulla cultura»

La giunta Tarasconi sta pensando di accrescere l’imposta che devono pagare utenti di hotel, alberghi e pensioni della città. L'assessore Fiazza: «Andiamo nella direzione di ampliare il numero di turisti, vogliamo ragionare in prospettiva»

Nell’ambito della stesura del bilancio previsionale la giunta Tarasconi sta pensando di aumentare, oltre all’addizionale Irpef, anche la tassa di soggiorno, ovvero l’imposta che devono pagare gli utenti di hotel, alberghi e pensioni della città. Soldi - negli ultimi anni era superiore ai 200mila euro l’introito - che devono essere utilizzati per iniziative a favore della cultura. La tassa varia da un importo di 0,50 centesimi a 2 euro, in base al numero di stelle della struttura ricettiva. Dopo quattro giorni consecutivi di soggiorno non è più necessario versarla. 

«Sì - conferma l’assessore alla cultura Christian Fiazza -, stiamo lavorando sulla tassa di soggiorno e sul possibile aumento. La nostra volontà è quella di mettere in campo progetti ampi sulla cultura, per i quali servono risorse economiche. Soldi che ci servono anche per reperire le “risorse umane” necessarie». 

Assessore, gli introiti di questa tassa provengono però non da turisti, ma da camionisti, operai, tecnici, agenti di commercio. Non temete le critiche? «È una tassa di scopo. Se la si usa per una progettazione importante, seria e precisa, sul fronte culturale, si può aumentare. Poi, oggi la platea è questa, ma noi andiamo nella direzione di ampliare il numero di turisti che dormono a Piacenza. Vogliamo ragionare in prospettiva, non nell’immediato, in un arco temporale di cinque anni». 

Intanto l’assessore Fiazza si appresta a portare in commissione alcune modifiche ai criteri di utilizzo di alcuni spazi culturali di proprietà del Comune. Come aveva già annunciato nei mesi scorsi, l’Amministrazione vuole “aprire le porte” di alcuni spazi - Palazzo Farnese e Passerini Landi in particolare - alle associazioni culturali. «Abbiamo ridotto alcune tariffe di utilizzo, altre sono state tolte completamente, ad esempio per l’utilizzo del salone monumentale della biblioteca Passerini Landi. C’erano costi troppi elevati per fruire degli spazi culturali del Comune».

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