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Il dibattito

Teleriscaldamento (e Iren) nel mirino, dovrebbe essere vantaggioso ma non lo è

Ok alla mozione di Fdi che chiede al Comune di intervenire nei confronti di Iren e “slegare” il prezzo del teleriscaldamento da quello del metano. L’assessore Bongiorni: «Sono convinto del servizio». Barbieri: «Hera a Caorso, stop al monopolio Iren?»

Passa con un voto quasi unanime (non hanno partecipato al voto Trespidi e Mazza della civica di centrodestra) la richiesta di Nicola Domeneghetti (Fratelli d’Italia) di slegare il legame tra il prezzo del teleriscaldamento di Iren e quello del metano. Prodotta dalla combustione dei rifiuti al termovalorizzatore di Borgoforte, l’energia scalda le abitazioni di migliaia di piacentini, che però si aspettavano - in particolare negli ultimi tempi di inflazione e crisi energetica - di risparmiare qualcosa nella bolletta. Per questo Fdi aveva chiesto, diverso tempo fa, di intervenire con Iren per non far coincidere l’andamento del teleriscaldamento con quello del metano. Il dibattito in Consiglio comunale si è inoltre trasformato in un processo alla società che si occupa dei rifiuti nel nostro territorio e ci si è chiesto se il teleriscaldamento, alla prova dei fatti, non sia così vantaggioso come prospettato qualche anno fa dalle istituzioni.

L’ASSESSORE: «15 EDIFICI PUBBLICI ALLACCIATI»

L’assessore ai lavori pubblici Matteo Bongiorni difende il servizio. «Resto convinto della bontà del teleriscaldamento - ha detto - infatti 14-15 edifici pubblici sono attualmente allacciati. Anche alcune scuole, Palazzo Farnese, strutture sportive. L’ultimo allaccio è il Conservatorio Nicolini, dove abbiamo tolto le caldaie a gasolio. La rete è in espansione, migliora la qualità dell’aria e anche la sicurezza, perché una caldaia a gas vecchia è comunque un pericolo».

MINORANZE CRITICHE

Luca Zandonella (Lega) ha citato l’esempio di Ferrara, dove il teleriscaldamento ha un prezzo fisso. «La presenza dell’inceneritore a Piacenza - è il pensiero di Caterina Pagani (Pc Oltre) - deve premiare economicamente le bollette dei cittadini. La richiesta di Fdi è legittima».

«I cantieri del teleriscaldamento - è l’opinione di Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi) - massacrano il centro storico, soprattutto laddove ci sono i cubetti di porfido, perché non si provvede al corretto ripristino, ma spesso si decide di sostituire con una colata di asfalto». «Reggi inoltre disse che Piacenza sarebbe stata coperta al 95% con il teleriscaldamento nel giro di qualche anno. Dopo vent’anni la percentuale mi sembra molto bassa e non si conoscono i vantaggi».

Luigi Rabuffi (ApP) conduce una battaglia contro Iren. «Le multiutility fanno affari con il teleriscaldamento, il vantaggio è tutto per loro. L’inceneritore di Piacenza doveva terminare l’attività nel 2020, lo sa bene la presidente Paola Gazzolo, in passato assessore regionale all’ambiente. I rifiuti bruciati dovrebbero scaldare le abitazioni. Iren invece in un colpo solo guadagna dai rifiuti e dal riscaldamento».

«Iren è sempre al centro dell’attenzione dell’aula - è la considerazione di Filiberto Putzu (Liberali) - per la scarsa pulizia della città, tanto che ormai questa la fanno i colleghi consiglieri e assessori. Il teleriscaldamento da noi sicuramente ha contribuito per un’aria meno inquinata, ma così l’inceneritore rimarrà attivo per sempre».

«Per due anni - è il discorso di Jonathan Papamarenghi (Civica Barbieri) – si è sopportato il cantiere del teleriscaldamento Conservatorio Nicolini. Speriamo in un cambio di passo da parte di Iren, che si fa viva solo per qualche sponsorizzazione, come quella per i “Fasti Farnesiani”», (chiamati “Ne-Fasti” dal consigliere).

IL SINDACO: «TARIFFE UGUALI, PERO’ CALDAIE ELIMINATE»

Nel dibattito è intervenuto anche il sindaco, che ha lodato l’iniziativa di raccolta rifiuti voluta da Gnocchi. «Purtroppo a Piacenza - è il commento di Katia Tarasconi - non c’è molta cura della propria città. Anas, ad esempio, ci dice che siamo una delle città dove sono più impegnati a pulire, perché c’è il vizio di gettare i rifiuti dal finestrino dell’auto in tangenziale».

E ancora: «Sarebbe giusto e opportuno trovare un meccanismo per far calare la tariffa del teleriscaldamento. Mia mamma, che abita alla Baia del Re, lo ha e paga una cifra simile a chi ha il gas a metano. Però così togliamo più caldaie, soprattutto quelle vecchie: è il lato positivo del teleriscaldamento, e tagliamo i costi di manutenzione».

Su via San Siro (per il Nicolini) «erano proprio rotti i tubi del gas», ecco il motivo del lungo cantiere. «Lì e in via Sant’Antonino non abbiamo ancora messo i sanpietrini originali perché per un certo periodo di tempo bisogna far sedimentare un po’ la strada, altrimenti si creano buche dopo un tot numero di passaggi di auto e mezzi».

In risposta a Zandonella il sindaco ha detto che «Ferrara attualmente paga 150 euro a megawatt, contro i 136 di Piacenza», «ma il tema politico del richiedere un calo del prezzo è condivisibile».

«L’inceneritore - ha concluso - serve comunque e ha reso Piacenza autosufficiente. Purtroppo produciamo troppi rifiuti, avremo dovuti inviarli a Parma con i camion, con tariffe in aumento e camion in circolazione. Dobbiamo proseguire la raccolta differenziata, poi si faranno altre scelte, magari».

IREN NEL MIRINO DEL CENTRODESTRA: «BENE LA PRESENZA DI HERA A CAORSO»

Nel corso del dibattito, più volte, la multiutility è finita nel mirino degli strali del centrodestra, perché «registra sì utili, ma fornisce servizi scadenti», come ha detto l’ex sindaco Barbieri, citando inoltre il “rimbrotto” che Federconsumatori ha riportato nei confronti della società in merito al bonus del teleriscaldamento. «In alcune zone di Piacenza sono passati due anni dall’allacciamento, è tempo di sistemare le strade. Spero che l’ingresso di “Hera” (la multiutility che opera a Bologna, Modena, in Romagna e nelle Marche) a Piacenza, con l’acquisizione del 70% della Trs di Caorso, faccia venire qualche pensiero a Iren, il monopolio potrebbe essere in discussione».

«Se telefoniamo a Iren - ha fatto notare Nicola Domeneghetti (Fdi) - ci dice che sta diminuendo il prezzo del teleriscaldamento, perché sta calando quello del gas. Ma se ripartissero le speculazioni sul gas saremmo di nuovo di fronte a degli aumenti. Facciamo un tavolo con il gestore e individuiamo un prezzo fisso. A Ferrara sono stati capaci di farlo. Iren è in una posizione dominante, fornisce il servizio dei rifiuti e anche il teleriscaldamento. In questo modo gli utenti che si allacciano sono per forza vincolati a questa società, diversamente da quelli che hanno il metano».

«Il contribuente piacentino - ha ripreso Trespidi - paga due volte i cantieri per questi allacci e l’assessore all’ambiente, Serena Groppelli, si dovrebbe occupare di gestire meglio i rapporti con Iren, invece che raccogliere i rifiuti lei stessa davanti ai fotografi». Dello stesso avviso anche il collega Papamarenghi: «un assessore che costa 7mila euro al mese deve impegnarsi per migliorare le cose, non andare a raccattare mezz’ora quattro cartacce».

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