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La nota

Urbanistica, Sinistra Italiana: «Sindaco neoliberista, serve un’altra idea di sviluppo»

Il partito commenta le bocciature del Cuav sugli accordi operativi

«Dopo la clamorosa bocciatura degli accordi operativi da parte del Cuav, una sindaca Tarasconi un po' nervosa ed in evidente difficoltà invade stampa e social network per cercare di difendere l'indifendibile e finendo col cadere in ulteriori contraddizioni. La sindaca cerca infatti di far passare come provvedimenti meramente tecnici accordi operativi di cui la Giunta ha pubblicamente difeso nel merito il contenuto con argomenti risibili: uno su tutti la necessità di nuove medie strutture commerciali perché "la gente non vuole più recarsi nei grandi supermercati, ma li vuole piccoli vicino a casa" (cfr. Seduta della Consulta Ambiente su Accordo operativo ex Camuzzi-Germoglio). A questo proposito vorremmo ricordare a titolo  esemplificativo alla Sindaca e all'assessora Fantini che l'ultima semestrale di Esselunga è stata chiusa con 4,6 miliardi di euro di fatturato e una crescita del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2022: con questi risultati non è dato sapere dove sia il minore appeal delle grandi strutture di vendita. In ogni caso, ammesso e non concesso che la nuova esigenza sia di incentivare la formazione di strutture commerciali di medie dimensioni (da capire se a scapito della “grande distribuzione” oppure dei negozi di vicinato, ma in questo caso più che di “misure compensative” si dovrebbe correttamente parlare di “risarcimento danni”) occorrerebbe tenere presente, in ossequio a quanto sbandierato in campagna elettorale, come le recenti rilevazioni abbiano evidenziato che le strutture dismesse presenti sul territorio (e che pertanto andrebbero recuperate e riqualificate per uno sviluppo più sostenibile) siano praticamente equivalenti al famoso 3% consentito dalla normativa regionale sul consumo di suolo. Ancora più stonata in una recente intervista è la celebrazione dell'ideologia del mercato che tutto decide e tutto risolve, quando da una sindaca ci si aspetterebbe maggiore autorevolezza, dimostrando nei fatti che non si può più avallare acriticamente scelte urbanistiche che hanno devastato il territorio con le disastrose conseguenze che questo comporta dal punto di vista ambientale e sanitario. Anche se allibiti dalla superficialità di certe affermazioni, vogliamo trovare qualche elemento di ottimismo e ci chiediamo per esempio se nel Pd, partito erede del Pci-Pds-Ds, tutti la pensino come la sindaca neoliberista o se, invece, non vi sia la volontà di contestare questa impostazione ideologica perché si è capito che quarant'anni di neoliberismo non hanno risolto i grandi problemi del nostro tempo, quali crisi ambientale, guerra, disuguaglianza e migrazioni. E che solo l'agire su segmenti di territorio può innescare una positiva inversione di tendenza, vista l'inadeguatezza della classe dirigente nazionale e internazionale. O se almeno gli amici di Piacenza Coraggiosa - con i quali Sinistra Italiana ha condiviso l'esperienza delle ultime elezioni regionali all'insegna della necessità di una forza rosso-verde nel centrosinistra - hanno qualcosa da eccepire per fare in modo che Piacenza possa avere una pianificazione urbanistica innovativa, dove sia il pubblico a stabilire una diversa idea di sviluppo, basata sulla qualità e non sulla quantità degli insediamenti economici sul territorio. Sarebbe interessante saperlo e poterne discutere senza slogan e senza i pregiudizi del liberismo, l'unica disastrosa ideologia rimasta in campo nella nostra epoca».

Sinistra Italiana, Coordinamento territoriale di Piacenza

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