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Martedì, 30 Aprile 2024
Le opinioni dei lettori

Centro, commercio, Ztl e il tema parcheggi visti dai piacentini

Le richieste di Confcommercio e Confesercenti al Comune per il nuovo Pug fanno discutere. Le opinioni dei nostri lettori sullo stato attuale del centro storico

I desiderata, i suggerimenti e i consigli che Confcommercio e Confesercenti hanno espresso all’Amministrazione Tarasconi, in vista della definizione del nuovo Piano urbanistico generale (Pug), hanno stimolato un vivace dibattito che tocca una serie di temi tra loro intrecciati: centro storico, commercio, parcheggi, Ztl, affitti, vetrine vuote e pedonalizzazione. Al nostro giornale sono arrivati più di quattrocento commenti alle proposte delle due associazioni di categoria, che abbiamo provato a sintetizzare, rispecchiandone il contenuto.

Qui l'intervento di Confercenti

Qui l'intervento di Confcommercio

COSA NE PENSANO I PIACENTINI DELLA ZTL

Laura B. abita in centro e si sposta sempre a piedi, anche quando la Ztl è aperta. «Il vero nodo della questione non è nella durata del percorso - scrive - ma nella mancanza di attrattive nel centro cittadino. Molti di noi sentono di non vivere appieno il cuore della nostra città, al punto da desiderare di trasferirci, in quanto la qualità della vita è drasticamente ridotta (direi impossibile). Piacenza sembra soffrire sia dei problemi tipici delle piccole città che di quelli delle metropoli. Fare la spesa nei supermercati locali è un salasso e ci si va solo per le emergenze. Un cambio di rotta necessario comprende anche un impegno verso l'educazione civica; prendendo esempio da Ferrara, dove il parcheggio fuori dalle mura cittadine è una prassi accettata, dobbiamo riconsiderare le nostre abitudini, evitando di lamentarci per piccole scomodità come il dover parcheggiare l'auto a una certa distanza dal ristorante». Secondo Massimo B. «le Ztl non servono a nulla, se non a creare centri cittadini deserti».

«La Ztl - informa Vittorio S. - per come è concepita oggi è un problema: per la mia azienda cercavamo un nuovo ufficio ed onestamente ci avrebbe fatto piacere averlo in centro, sia per una questione di rappresentanza, che di orgoglio di abitante del centro storico. Sono partito dando per scontato che, aprendo un'attività in zona Ztl, si avrebbero avuti i permessi di parcheggio per i dipendenti: con mio e nostro grandissimo scorno, invece no, praticamente se non sei una panetteria è impossibile avere un'impresa. Questo a mio avviso è un grandissimo errore che crea tra l'altro i tanti vuoti negli spazi ad uso ufficio e commerciale in centro storico. Noi alla fine andremo in zona industriale».

A FAVORE DELLA PEDONALIZZAZIONE

Per Carlo B. le città pedonali sono vive. «Forse quando questi dinosauri (si riferisce alle associazioni di categoria, nda) non saranno più in posizioni di potere si riuscirà a cambiare qualcosa. Se no continueremo a batterci per il diritto di transitare in auto in piazza Cavalli e Largo Battisti, parcheggiare dentro al centro storico (quando ogni altra città europea va verso la chiusura al traffico delle zone centrali) e scavare piazze storiche per ricavare mega silos della dubbissima utilità (stile obbrobrio Politeama), per poi lamentarci che nessuno va in centro. Trovo che sia un fenomeno assurdo per una città che si attraversa in 20 minuti in bicicletta». E c’è chi come Marco C. suggerisce di riportare il terminal dei bus in piazza Cittadella: «il suo spostamento ha contributo alla desertificazione».

QUESTIONE PARCHEGGI

Diversi lettori segnalano l’utilità e la poca utilizzazione del parcheggio della Cavallerizza (a pagamento), come base di partenza per una camminata a piedi in centro. Per Fauzia C. però Piacenza «ha pochissimi negozi in centro. È per questo che le persone non ci vanno. Provate a pensare il primo negozio che incontrate se parcheggiate alla Cavallerizza per recarvi nelle vie dei negozi. Si deve percorrere un ampissimo pezzo di strada senza vederne uno. Se hai poco tempo scegli per forza un centro commerciale o un negozio con un park vicino per il semplice motivo che se devi farti dieci minuti a piedi prima di vedere la prima vetrina ti sembra una perdita di tempo assurda. I park di Piacenza non offrono un servizio adatto al commercio del centro. Sono troppo distanti».

Daniele A. sostiene la pedonalizzazione del centro, almeno «in gran parte». «Occorrono parcheggi scambiatori e navette frequenti. L'abominio di via X Giugno può diventare un parcheggio verticale. Restringere la Ztl è senza alcun senso. Abbiamo bisogno che il centro diventi il salotto buono da frequentare "togliendosi le scarpe"».

Per Niccolò F. servono parcheggi, ma gratis. «Non posso spendere 5 euro per andare in centro quando se vado un centro commerciale o in un outlet mi trovo enormi parcheggi gratis. D’accordo anche Vincenza S., che se la prende con gli aumenti delle soste, ora 1,50 euro per la prima ora e 2,30 dalla seconda in poi».

ANCHE LA QUALITA’ DEL COMMERCIO NEL MIRINO

Per Andrea V. non è l’aumento del costo delle soste la causa: «Prezzi della mercanzia aumentati a dismisura, affitti stellari, sempre meno soldi nelle tasche dei consumatori, centri commerciali ovunque e poi diamo la colpa a qualche euro di parcheggio in una città dove il centro lo si attraversa a piedi in mezz’ora». Dello stesso avviso Emanuele I.: «1.20 euro di parcheggio scoraggia, ma due fette di coppa, una mutanda e tre arance 14 euro, tutto ok». Diversi lettori denunciano gli affitti troppo alti dei negozi di via XX Settembre e Corso Vittorio Emanuele.

«In 12 minuti scarsi - fa sapere Woody S. - ho appena percorso da Piazza Cittadella ad Eataly. Ho 53 anni, bevo e fumo. In 30 minuti ti fai tutto il centro per il lungo e largo. La Cavallerizza ha sempre un piano e mezzo vuoto e costa due spicci. Ma il centro storico non è per nulla attrattivo. Non lo è di sicuro per le famiglie, con passeggini e bambini è uno slalom, tra vetture parcheggiate male, sui marciapiedi, e macchine che sfrecciano in ogni dove. Negozi solo di mutande, chincaglierie e cover di telefoni, ristoranti inesistenti, centro maltenuto e sporco, oltre ai proprietari di immobili tignoni, che non hanno mollato un euro neppure in pandemia. E poi il problema sarebbe il parcheggio?? Uscite dagli anni '60 per la miseria».

GLI STILI DI VITA SONO CAMBIATI

La concorrenza di Amazon e dei centri commerciali è agguerrita ed esce spesso vittoriosa dal confronto, secondo molti piacentini. Jom T. segnala che questa situazione non sia soltanto un fenomeno piacentino. «Anzi, si trovano città ancora più spopolate. È cambiato il modo di consumare, se ne prenda atto o si rischia una guerra contro i mulini a vento». Per Lella T. «è cambiato il commercio e di conseguenza cambia la città. Quanti comprano online e quanti invece entrano nel negozio per pagare il 20/30% in più? Il giro in centro lo si fa per fare una "vasca", al mercato. È il consumatore che sceglie. La Ztl è ovunque e i negozi con le serrande chiuse sono ovunque, cambia tutto molto velocemente e bisogna trovare le alternative per sopravvivere».

Vittorio V. non dà colpe alla politica locale. «Sono cambiati i tempi e siamo cambiati noi, nessuno fa più il giro della spesa. Nessuno va dal fornaio, poi dal fruttivendolo, dal macellaio o in pescheria. Si va dove si trova tutto in posto per tutta una serie di motivi, se poi serve un bel vestito di firma si va all'outlet a Fidenza tanto sono solo 20 minuti di autostrada. Il piacentino vorrebbe andare in auto a parcheggiare in piazza Cavalli che è pura utopia, non rendendosi conto che il centro storico è stato costruito quando si girava (chi poteva) a cavallo e oggi ci vogliono girare con l'Hummer che equivale ad un carro armato».

«I negozi in centro - dichiara Laura S. - stanno aperti se si fa spesa da loro, semplice. A quanti si dispiacciono alla chiusura di qualche "storico" vorrei chiedere: ma tu cosa ci hai comprato? Capita spesso che si fermino a guardare le vetrine e a sbirciare all'interno come si fa con i panda, prima dell'estinzione».

C’E’ CHI CAMMINA VOLENTIERI E CHI NON PUO’

Un tema storicamente divisivo: la presenza di parcheggi scambiatori ai margini del centro aiuta o per una fascia di popolazione (anziani, disabili, persone con problemi fisici e, perché no, anche i “pigri”) è necessario averne tanti anche nel cuore della città?

Di “pigrizia” scrive, in un lunghissimo post, Raffaella L. «Ecco, magari se ci si guardasse attorno anziché macinare chilometri sul Corso e su via XX Settembre, dove ci sono quasi solo le catene. Quelli sono proprio i negozi che si trovano ovunque, perché le catene sono le uniche a potersi permettere gli affitti richiesti. Se metà via Calzolai è vuota e metà via Felice Frasi è in sofferenza, chiediamoci quali sono queste metà: nel primo caso è quella più distante da Piazza Cavalli, e nel secondo quella più distante da via Venti. Forse il primo problema è la pigrizia, la mancanza di curiosità, l'abitudine». La stessa lettrice punta il dito anche contro la sporcizia della città e la mancanza di civiltà dei suoi abitanti.

«Nella nostra città la Ztl è ridicola - è il giudizio di Marica C. - ci sono scuole in pieno centro, dove i genitori portano i figli a scuola in auto. Se non possono dei ragazzi in salute e che fanno quattro sport, come si può pretendere che una persona cammini da piazza Cittadella a piazza Cavalli?».

«Stiamo morendo di smog e camminare 10 minuti ci spaventa? Quello che danneggia il piccolo commercio sono i grandi centri commerciali cresciuti a vista d'occhio», commenta Barbara B. «A Milano - rileva Mario D. - arrivo in auto in Duomo e parcheggio sottoterra, a Piacenza per andare in Piazza Cavalli devo lasciare l'auto a Lodi». «Ma basta con sti posteggi, 30 anni a chiedere posteggi - sbotta Andrea F. - pensando che uno viene in centro solo se ha il posteggio sotto il c. Una città che si gira a piedi o in bicicletta in 5 minuti». «Più che di smog - rileva Enza M. - stiamo morendo di ben altro, ma se devo venire in città e girare un’ora per trovare dove mettere l’auto, allora me ne sto a casa, non è una questione di non voler girare a piedi, ma di non voler girare a vuoto in auto e magari prendersi pure una multa».

«Restringere la Ztl? Il centro - è il pensiero di Maura S. - non si è svuotato perché la gente non può andare in auto in via Venti? Ci sono altri motivi. Fate un giro a Brescia dove il centro non è accessibile alle auto e grazie a questo è rifiorito, pieno di locali, ristoranti, negozi e di gente. A Piacenza in 10 minuti a piedi si arriva ovunque. Si risolva finalmente il problema di piazza Cittadella e che vengano ampliati i parcheggi esistenti, per un centro attrattivo e pedonale. C’è gente che fa chilometri per andare all’outlet di Fidenza, ma non vuole fare due passi a piedi per andare in piazza Cavalli».

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