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Vantara, il progetto indiano per prendersi cura delle specie animali a rischio estinzione

Elefanti, ma anche coccodrilli, tigri e leoni: sono queste le specie che il progetto Vantara ha l’obiettivo di tutelare in India

L’India è tra le nazioni con la più alta concentrazione di elefanti. Lo stato Asiatico, ospita sul suo territorio circa il 70% dei pachidermi di tutto il mondo. Nonostante siano nel loro habitat naturale, questi animali (ma non sono gli unici) continuano a vivere in condizioni sfavorevoli, costantemente minacciati.

Una tematica che sta a cuore a molti e in particolare a Anant Ambani, il figlio minore di Mukesh Ambani, presidente di Reliance Industries. L’uomo ha appena lanciato un progetto ambizioso e impegnativo allo stesso tempo che mira a conservare la fauna selvatica del territorio indiano attraverso il progetto Vantara.

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La filosofia alla base di Vantara

Vantara letteralmente significa “Stella della foresta” e si ispira alla filosofia del “jeev seva” di Swami Vivekananda, una delle più famose guide spirituali del paese, che oltre ad aiutare i suoi compatrioti a combattere la povertà voleva proteggere le specie native in pericolo di estinzione. Il suo obiettivo, poi era ripristinare l’habitat vitale degli animali e contribuire alla conservazione globale.

Il progetto di Anant Ambani lanciato il 26 febbraio 2024 e sostenuto da Reliance Industries e Reliance Foundation racchiude tutto questo. L’iniziativa va ad operare in una zona di circa 3000 acri all’interno del complesso della raffineria Jamnagar di Reliance, che molti considerano la cintura verde del Gujarat.

L’obiettivo di Vantara

L’interesse di Anant Ambani non si rivolge solo agli elefanti, ma cerca di dare una mano ad animali come leoni, leopardi, tigri e coccodrilli. Il progetto non deve essere considerato come un semplice “zoo” in cui far confluire tutte queste specie, ma un vero e proprio centro di riabilitazione che ha lo scopo di prendersi cura degli animali.

Allo stesso tempo si punta a ricreare quanto più possibile il loro habitat naturale per far sì che riescano a vivere al meglio. L’iniziativa, infatti, non si vuole limitare solo al territorio indiano, ma avere un’impronta globale perché vuole salvare e cercare di riabilitare tutte le specie in pericolo sparse per il mondo.

Un progetto all’avanguardia

Prendendo in considerazione la vastità del progetto, si può dire che Vantara sia un’iniziativa all’avanguardia. Alle strutture sanitarie, gli ospedali e i centri di ricerca, vengono affiancate piscine per idroterapia e vasche idromassaggio per il trattamento dell’artrite. In particolare il progetto vanta un centro pensato appositamente per gli elefanti spesso vittime di bracconaggio. Lo staff specializzato è composto da veterinari, nutrizionisti e patologi, che monitorano costantemente la salute di tutti gli ospiti attraverso apparecchiature di ultima generazione. Vengono infatti sfruttate macchine portatili a raggi X e laser, ultrasuoni, endoscopia, ablatori dentali, litotrissia, un laboratorio di patologia e una camera di ossigeno iperbarica. 

I successi dell’iniziativa

Il progetto, anche se ha aperto i battenti da pochissimo, è riuscito già a salvare più di 200 elefanti e diversi rettili, uccelli, rinoceronti, leopardi e coccodrilli arrivando a includere circa 43 specie differenti. Il merito è di una fitta rete di collaborazione esterna in particolare con il Messico e il Venezuela.

La volontà di Anant Ambani è quella di diffondere il suo credo a livello globale e porre l’attenzione sull’importanza della biodiversità e della necessità di realizzare uno sforzo comunitario per migliorare allo stesso tempo la coesistenza uomo animale, in modo che sia benefica per entrambi.

Articolo originale su Today.it

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