Inquinamento, il consiglio: «Portate i bambini in collina, non al parco»
«Persiste già da diversi decenni a questa parte una situazione di inquinamento atmosferico che ammorba tutto il Nord Italia, di cui la Pianura Padana, per delimitare meglio il perimetro, ne è l'epicentro fattuale. Risultare come una delle aree più inquinate dell’Europa è oltre che un non invidiabile primato, anche un motivo di forte preoccupazione per chi si occupa di salute pubblica. Questa situazione che si appalesa anche più volte all’anno è dovuta per lo più a diversi fattori tra cui: la mobilità, il riscaldamento utilizzato, la concentrazione di industrie, gli allevamenti più o meno intensivi. Quando le centraline dei vari comuni segnalano che i valori di Pm10 e di altre sostanze nocive superano le soglie previste dalla legge, i comuni attuano le contromisure che si adottano in questi casi. Che in mancanza di misure più incisive, servono ad abbassare momentaneamente la situazione, ma non risolutive alla radice del problema. Tornando al discorso sanitario, i problemi legati alle malattie respiratorie per l’inquinamento comportano, ahimè, un ‘aumento di decessi tali per cui, sarebbe auspicabile una presa in carico seria da parte della politica nazionale. Ascoltando una trasmissione tv in data 21 febbraio, un pediatra di un policlinico del capoluogo regionale diceva: “non portate i bambini al parco, ma in collina”. Si è combattuto nel 2020 una battaglia quasi a mani nude contro il covid, importato da fuori, ma sono decenni che non si è preso nella dovuta considerazione l’inquinamento atmosferico, che causa altrettanto patologie respiratorie, con tutto ciò che ne consegue. Su questa tema che tocca la vita e la salute di tutti, serve uno sforzo congiunto dei decisori pubblici, con anche una presa d’atto della cittadinanza, ad un modello meno climalterante».
Giovanni Ricci, Villanova sull’Arda