«L’associazione degli alpini è un riferimento per i giovani»
Con la legge 44 del 5 maggio 2022 è stata istituita la giornata nazionale della memoria e del sacrifico degli Alpini. Tutti i 26 gennaio verrà reso omaggio a quei valorosi che persero la vita in guerra. Data significativa il 26, perché ricorda la battaglia di Nikolajewka del 1943, nella campagna dell’Armir in Russia. Come mai si è sentito il dovere da parte delle Istituzioni di ricordarli, perché rappresentano il preclaro esempio di tutti quei valori immutabili nei secoli, che fanno di un Popolo e delle sue millenarie tradizioni, un unicum tra tutti i Popoli della Terra. Dalla fine della 1 guerra mondiale si sono costituiti i primi gruppi di reduci che hanno fondato l’Ana, che si è strutturata su tutti i capoluoghi di provincia, fino alle località più remote ed interne del Belpaese. Portando avanti il cosiddetto spirito alpino. Che si estrinseca con la sublime sintesi del principio di sussidiarietà e dei più puri valori cristiani di aiuto al prossimo, senza tornaconti personali, fatto in silenzio e senza clamori e riflettori. Basta toccare con mano la poderosa efficienza e la fulminea attivazione della Protezione Civile Ana in tutte le calamità naturali che sono successe sia in Italia che all’estero. L’attività svolta dai vari gruppi locali e sezioni provinciali per far conoscere alle giovani generazioni la storia e ciò che fanno gli Alpini per le comunità. Il coinvolgimento con Campi Scuola, attività di protezione civile, per instillare quel seme di educazione civica, cura del territorio e del bene comune. L’unico cruccio è che con la fine della leva obbligatoria, l’associazione potrà attingere a nuova linfa vitale , solo con gli amici degli Alpini. I giovani hanno bisogno di punti di riferimento credibili, che li aiutino nella loro crescita, l’Ana si erge a baluardo di codesta credibilità valoriale, offrendo loro un supporto tangibile per aiutarli a trovare la bussola in momenti di difficoltà.
Giovanni Ricci, Villanova sull’Arda