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Uccellacci e uccellini

Uccellacci e uccellini

A cura di Filippo Mulazzi

Gli indecisi e i punti deboli, ecco come lavora lo “spin doctor” Mauro Ferrari

Una recente conversazione con lo stratega della comunicazione ha messo in luce alcuni dettagli del suo metodo di lavoro

Le campagne elettorali? «Ormai le faccio per quella percentuale di indecisi, cronicamente il 30% dell’elettorato». Parole di Mauro Ferrari, il noto stratega della comunicazione che ha curato le campagne elettorali di tanti esponenti politici. In venticinque anni di attività, ha trionfato quasi sempre. Da Roberto Reggi a Luigi Brugnaro, da Massimo Trespidi a Paolo Dosi passando per Giorgio Gori e Gianluigi Boiardi.

In un’intervista risalente a un anno fa - pubblicata dal titolare di questa rubrica sul settimanale “Il Nuovo Giornale” – Ferrari rivelò qualche dettaglio del suo metodo di lavoro. «Il mio obiettivo è agire su questo target di indecisi. Una buona campagna incide solo se la distanza tra i competitor, secondo i sondaggi verificati, è del 3%. Se c’è uno scarto del 15% in partenza è difficile recuperare, mi è successo solo con Luigi Brugnaro a Venezia. Perciò chi fa questo lavoro non deve montarsi la testa e credere di essere troppo importante nel voto».

Come ci si comporta quando il proprio candidato è criticato dagli avversari? «All’inizio del percorso - rispose Ferrari - devo subito conoscere i punti deboli del mio candidato. Faccio un documento in cui elenco tutte le obiezioni più tremende e le voci che circolano su di lui, con le risposte e le distribuisco a tutti quelli che partecipano a vario titolo alla campagna. Non bisogna affidare al singolo una risposta casuale. Comunque non comincio mai la campagna senza un sondaggio tra le mani. Faccio fare sempre ricerche di “web reputation” e “web listening”, per capire all’inizio cosa si dice di lui. Non sono per le campagne “contro”, evito gli attacchi. E se li stiamo subendo, aspetto che si accumulino prima di rispondere. La gente si accorge che gli avversari esagerano, perciò aspettiamo e sferriamo un solo attacco “mortale” di risposta».

I cittadini sono ancora interessati ai programmi elettorali? «Ai cittadini interessa cosa vedono alla mattina aprendo la finestra: il parco o il giardino pulito, la strada e il marciapiede a posto. I programmi elettorali vengono letti se ci riguardano da vicino: i problemi della frazione, del quartiere, della nostra via. I grandi progetti, le visioni della città del domani, interessano a pochissimi».

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