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Cronaca

Annullamento della rivalutazione delle pensioni, presentate le memorie di cinque piacentini

Nuova udienza del ricorso di cinque piacentini contro l'annullamento, ritenuto incostituzionale, della rivalutazione delle pensioni, deciso dal governo Renzi. La causa è contro l'Inps, ritenendo illegittimo il decreto del governo del 2015.

Nuova udienza del ricorso di cinque piacentini contro l’annullamento, ritenuto incostituzionale, della rivalutazione delle pensioni, deciso dal governo Renzi. La causa è contro l’Inps, ritenendo illegittimo il decreto del governo del 2015. Assistiti dall’avvocato Fausto Cò, i cinque hanno presentato nella mattina del 3 maggio alcune memorie al giudice del Lavoro Filippo Ricci. L’udienza è stata rinviata al febbraio 2017, quando è attesa la sentenza. Nel frattempo al ricorso piacentino, uno dei primi in Italia,ce ne sono centinaia da tutta Italia. E alla Corte costituzionale è già arrivato un ricorso di Palermo, mentre la Corte dei conti ha emesso un’ordinanza di remissione alla Consulta per le pensioni pubbliche. A essere violati, secondo il legale, sono gli articoli 36 e 38 della Costituzione. Le pensioni per cui il governo ha bloccato la rivalutazione sono quelle comprese tra 1405 e 2800 euro lordi al mese. Unaperdita, secondo i pensionati, tra i 900 e i 1200 euro l’anno (in realtà, il governo aveva concesso una perequazione dell’8%, cioè una miseria). E questo dopo che, prima di Renzi, ad attentare alle persone ci aveva pensato il governo Monti, bloccando le rivalutazione del biennio 2012-2013. Intervenne allora la Corte costituzionale che, nell’aprile del 2015, dichiarò violati gli articoli 36 e 38 della Carta, dichiarando incostituzionale il blocco delle perequazioni.

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