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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Associazione Pendolari: "Sfratto atto grave e illegittimo, niente chiavi della sede"

L'Associazione Pendolari non ha riconsegnato al Comune le chiavi della sede da cui sono stati 'sfrattati' proprio da palazzo Mercanti. L'Associazione: "Lo sfratto atto ingiustificato e illegittimo"

L'ssociazione pendolari piacentini non ha riconsegnato al Comune le chiavi della sede da cui sono stati "sfrattati" proprio da Palazzo Mercanti. Ieri, 4 aprile, scadeva il temine contenuto nella raccomandata inviata dall'amministrazione comunale al presidente dell'associazione Ettore Fittavolini, in cui si chiedeva di controdedurre l'ingiunzione entro il 4 aprile. I pendolari ritengono l'atto ingiustificato e illegittimo, quindi hanno deciso di resistere spendendo alla responsabile del procedimento, la dirigente Daniela Crippa, una lettera con le proprie ragioni. A firmarla gli avvocati Umberto Fantigrossi e Maria Paola Canepari. Così riporta Libertà di oggi, 5 aprile.

LE RAGIONI DELL'ASSOCIAZIONE - Due i punti fondamentali su cui si basa l'opposizione. "Innanzitutto - spiega Fittavolini - c'è una questione formale: nel 1997 quei locali ci vennero dati in uso con una delibera della giunta comunale, che aveva riconosciuto il pubblico interesse connesso alla nostra attività, oltre a sostenere l'associazionismo dei cittadini così come previsto dalla statuto del Comune. Sono tutti elementi ancora presenti e validi, quindi non possono toglierci la sede dicendo che sono venuti meno. E comunque per sfrattarci non basta una raccomandata, ma ci vuole un'altra delibera di giunta". Oltre a quella di metodo, viene sollevata poi anche una questione di merito: secondo l'associazione nell'ingiunzione mancano completamente le motivazioni che giustificherebbero il provvedimento, quindi per i legali è stato anche difficile contro dedurre in maniera completa.

'ATTO GRAVE E ILLEGITTIMO' - "Il sindaco Reggi - sostengono i pendolari - ha detto solo alla stampa che dobbiamo lasciare la sede perché non vogliamo condividerla con un'altra associazione, di questa e di altre ragioni non c'è traccia in alcun atto ufficiale. E certo noi non possiamo basarci su un'intervista la giornale per rispondere al Comune. In ogni caso questione resta aperta, noi non abbiamo intenzione di mollare perché siamo di fronte a un atto molto grave, che vuole colpire l'associazione che maggiormente rappresenta e tutela le migliaia di pendolari piacentini". Pare proprio destinata a proseguire, quindi, la battaglia per la sede: si tratta delle stanze, a fianco del capannone delle biciclette, che accolgono i pendolari durante le assemblee, che ospitano gli incontri dell'associazione e che vengono utilizzate come ufficio ed archivio dai volontari.

"Quei locali - sostengono i pendolari - erano stati assegnati alla nostra associazione con una delibera del 1997, una decisione che premiava e valorizzava il lavoro svolto in quegli anni dai volontari, un contributo che è continuato in tutti questi anni e che ha permesso alle varie amministrazioni che si sono susseguite di chiarire e risolvere diversi problemi legati ai temi del pendolarismo piacentino".

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