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Cronaca

«Aumento delle pene e nessun risarcimento per chi viene a rubare in casa»

La proposta di legge sulla legittima difesa promossa dall'Italia dei Valori sta raccogliendo consensi in provincia: ecco cosa chiede. E' possibile sottoscriverla nel proprio comune di residenza

“Aumento delle pene da 2 a 6 anni per violazione di domicilio”, “nessun risarcimento per chi viene a rubare in casa in caso di difesa”, “nessun reato o condanna per chi si difende a casa propria da ladri e delinquenti”. Sono questi i termini inseriti nella proposta di legge popolare per punire più severamente la violazione del domicilio col raddoppio delle pene e per accrescere la possibilità di difesa legittima senza incorrere nell’eccesso colposo. A promuovere la raccolta firme nei comuni d’Italia è l’Italia dei Valori, il partito politico guidato da Ignazio Messina e rappresentato alla Camera dei deputati dall'on. Nello Formisano e al Senato dagli on. Alessandra Bencini e Maurizio Romani.  «Con la nostra proposta – fa sapere il partito fondato Antonio Di Pietro - chi si introdurrà nei privati domicili saprà di pagare più severamente e di non potersi trasformare da aggressore in vittima chiedendo il risarcimento dei danni. Per le stesse ragioni chi difende l’incolumità o i beni propri o altrui all’interno del proprio domicilio non potrà rispondere della propria condotta, neppure a titolo di eccesso colposo in legittima difesa. L’ampliamento legislativo della tutela, volto anche ad evitare il rischio di alimentare la cultura dello "sceriffo fai da te", cavalcata da forze politiche estremiste nei toni ma improduttive nelle soluzioni, vuole invece costituire un più forte deterrente verso i criminali».

Alla base della proposta il tema dell’inviolabilità delle case come principio irrinunciabile e da difendere con fermezza. «Diciamo no alla giustizia “fai da te” – si legge nelle motivazioni della proposta di legge - ma i cittadini onesti devono essere più tutelati e devono godere di una fattispecie della legittima difesa che sia più ampia rispetto a quanto previsto oggi dalla legge vigente. L’obiettivo deve essere quello di poter difendere i propri beni una volta subita una violazione del proprio domicilio, del proprio negozio, della propria abitazione. Negli ultimi mesi sono stati sempre più frequenti, gravi fatti di cronaca che hanno evidenziato l’esistenza di bande di spietati criminali che si introducono nelle abitazioni o nei luoghi dove viene esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale, mettendo costantemente a repentaglio l’incolumità dei malcapitati».

Italia dei Valori ha così deciso di depositare in Cassazione la proposta di legge popolare per punire più severamente la violazione del domicilio attraverso il raddoppio delle pene (ora fissate ad un minimo di sei mesi ad un massimo di tre anni). «Chi vìola la nostra casa deve essere punito severamente, e ai cittadini onesti va data la possibilità di tutelarsi. Diciamo no ai pistoleri per le strade, naturalmente, ma su questo tema riteniamo occorra assicurare più protezione a chi reagisce per difendersi. Il nostro ambiente casalingo professionale, quello in cui si svolge la sfera più privata della nostra vita, dove ci sono i nostri beni e i nostri cari, deve godere di una salvaguardia di livello superiore». La raccolta di firme per questo ddl è iniziata nei giorni scorsi. «Di fronte ad una criminalità sempre più aggressiva – conclude Idv - occorre dunque, a nostro parere, aggiornare le norme esistenti collegandole alle nuove domande di sicurezza dei territori, in particolare quelli più esposti agli assalti di una criminalità sempre più violenta e sfrontata. Serve certamente più vigilanza delle forze dell’ordine, ma a loro vanno forniti più mezzi e più personale. Se la nostra proposta sarà approvata, la violazione del domicilio verrà punita molto più duramente, escludendo poi qualsiasi responsabilità per danni subiti da chi volontariamente si è introdotto nelle sfere di privata dimora. Vogliamo dunque evitare ogni ipotesi di trasformazione dell’aggressore in vittima».

Ad oggi, infatti, è possibile per legge richiedere, da parte dello stesso aggressore e in determinate circostanze, il risarcimento dei danni come capitato al rigattiere veneto (poi deceduto per cause naturali) Ermes Mattielli nel 2006 al centro della vicenda che lo vide sparare a due ladri penetrati nel suo deposito (uno dei due delinquenti, che all’epoca fu ferito, proprio di recente è stato ri-arrestato per un altro furto). Mattielli, per questo, fu condannato ad un maxi risarcimento (che ora, peraltro, dovrà accollarsi lo Stato alla luce della rinuncia dell’unico erede).

Così anche nei comuni del Piacentino, come nel resto d’Italia, è stata depositata la proposta di legge d’iniziativa popolare relativa alla tutela del domicilio e per la difesa legittima, che tutti i cittadini possono sottoscrivere. Nei paesi della provincia laddove sono presenti ben organizzati gruppi di controllo di vicinato la raccolta firme sta mietendo consenso e approvazione. I cittadini sono venuti a sapere della proposta tramite i social network. Nel capoluogo Piacenza, al 5 aprile al Quic di via Beverora, sono state depositate solo una sessantina di sottoscrizioni, la metà di quelle di Carpaneto, per fare un esempio. Le firme verranno raccolte fino al 31 maggio di quest’anno. 

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