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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Baldino: «Sbagliato parlare di immunità di gregge per Piacenza»

Il dg fa chiarezza dopo lo studio Unimore: «Stimiamo un 45-47% di persone protette dal virus nel Piacentino, metà perché già vaccinate, metà immuni. Ma è troppo poco per parlare di immunità di gregge»

Piacenza ha raggiunto l’immunità di gregge? Uno studio dell’università Unimore sottolineava anche questa possibilità, per spiegare come la provincia piacentina – tra le più colpite d’Italia durante la prima ondata di contagi del marzo 2020 – fosse stata risparmiata nella seconda e nella terza ondata, ovvero nello scorso autunno e nello scorso inverno.

«Quello studio – precisa ora il direttore generale Ausl Luca Baldino, dopo che anche l'infettivologo Marzio Sisti aveva smentito questa spiegazione - effettua una fotografia di una situazione esistente già evidente. Nelle tre province più colpite dalla prima ondata (Bergamo, Lodi e Piacenza), in particolare la nostra, sicuramente il Covid ha colpito molto poco nella cosiddetta terza ondata». Lo studio riporta tre ipotesi. «Tutte da dimostrare – aggiunge Baldino -. Quella più affascinante è quella dell’immunità di gregge. Ma noi non siamo assolutamente convinti di questa ipotesi».

«A giugno dell’anno scorso – ricorda - avevamo portato avanti uno screening sierologico su 8mila piacentini. Era emerso che il 9% dei piacentini aveva contratto il Covid, dato molto alto rispetto al Paese, ma comunque solo il 9%. Oggi abbiamo una stima che le persone immunizzate siano tra il 40-45% e il 45-47%. Metà perché già vaccinate, metà perché immuni». Non si può parlare di immunità di gregge allora? «È troppo poco – rileva Baldino - per una immunità di gregge. Quella la si ha quando sono talmente tante le persone immuni che rendono impossibile il contagio a quei pochi che non sono ancora vaccinati. Ma noi non siamo assolutamente in quella situazione. Nella situazione come la nostra crollano i decessi, ma non i contagi».  

Da sottostimare perciò la considerazione di "Unimore" su Piacenza. «Avremo il 10% in più di copertura rispetto al resto del Paese, non il doppio o il triplo come può pensare qualcuno». Il dg loda comunque il tracciamento dei positivi da parte dell’azienda sanitaria. «Funziona in maniera eccellente. Sono convinto che anche questo sia stato determinante nel tenere bassi tutti i numeri in questi mesi».

Sempre Baldino, parlando con la stampa, ha fatto sapere che per quanto concerne gli anticorpi monoclonali, sono partite le prime somministrazioni della terapia. «Sono state date le prime dosi – aggiorna il direttore – ma è troppo presto per effettuare valutazioni sulla cura».

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