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Cronaca

Botte e insulti alla moglie, chiesta la condanna a due anni

Un ecuadoriano di 35 anni, ma la difesa: va assolto, nessuna violenza come hanno detto i testimoni. E lei ritirò anche la querela

L’avrebbe picchiata, insultata e minacciata anche con un coltello, controllando in modo assillante le sue relazioni, seguendola. Secondo l’accusa l’uomo va condannato a due anni, secondo la difesa va assolto. Si è conclusa il 5 ottobre in Tribunale l’udienza bei confronti di un ecuadoriano di 35 anni, accusato di aver maltrattato - e lo faceva spesso da ubriaco, secondo la procura - la moglie (i due si stanno separando) per ben 9 anni, dal 2008 fino al 2017. L’uomo deve rispondere di maltrattamenti in famiglia, ubriachezza e lesioni. A chiedere al giudice Gianandrea Bussi la condanna a due anni è stato il pm Monica Bubba. L’assoluzione è stata avanzata dal difensore, l’avvocato Vittorio Antonini. Se per la procura, l’uomo voleva ledere l’integrità morale psicologica della compagna, facendo nascere in lei un sentimento di avvilimento e paura che le aveva provocato umiliazioni e sofferenze.

Nulla di tutto questo per la difesa. Dopo un periodo di litigi, ed essendosi appianata una situazione economica, lei aveva ritirato la querela. Nell’arringa, Antonini ha sottolineato come ci fosse grande confusione fra i testimoni sia di lei sia di lui. Una ricostruzione dei fatti edulcorata, ha detto l’avvocato. Un vicino di casa aveva detto di averli spesso sentiti urlare, ma quei due coniugi si insultavano l’un l’altro. Inoltre, secondo la donna ci sarebbero stati tre episodi ripercosse in nove anni: peccato, però, ha scandito Antonini che nessuno dei testimoni li abbia confermati. Infine, lei studiava all’università e la retta gliela pagava il marito.

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