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Cronaca

Caso Suarez, indagato Paratici: «Chiese aiuto al ministro De Micheli»

Bufera sui vertici della Juventus dopo il caso dell'esame del calciatore uruguaiano, mai arrivato in bianconero. La Procura: coinvolta anche il Ministro dei trasporti. De Micheli: «Non ho nulla a che fare con la procedura d’esame di Suarez»

C’è decisamente troppa Piacenza nell’indagine per l’esame “farsa” dell’attaccante Suarez. Secondo il “Corriere della Sera” e altri quotidiani nazionali sono indagati il borgonovese Fabio Paratici e i legali della Juventus che «chiesero aiuto alla ministra Paola De Micheli». Secondo la ricostruzione del Corriere della Sera l’esame di italiano dell’ex calciatore uruguagio del Barcellona - oggi all’Atletico Madrid, ma a fine estate in procinto di trasferirsi in bianconero da “italiano” - aveva dei contenuti che erano stati «preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame». I reati contestati sono «rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici». Sarebbero indagati alti dirigenti della Juventus, tra cui il piacentino Fabio Paratici, direttore dell’area tecnica. Secondo il “Corriere” e altri giornali nazionali Suarez-2Paratici chiese aiuto alla ministra Paola De Micheli che, interrogata, avrebbe ammesso di aver procurato al manager, suo amico di infanzia, il contatto con Bruno Frattasi, capo di Gabinetto del ministero dell’Interno. A quel punto l’avvocato Chiappero ha parlato con il viceprefetto Antonella Di Nacci. Chiappero e Paratici, interrogati rispettivamente a settembre e a novembre, avrebbero reso false dichiarazioni al Pm.

La società Juventus Football Club, con una nota, «conferma che in data odierna è stata notificata a Fabio Paratici un'informazione di garanzia e sul diritto di difesa. Il reato ipotizzato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia è esclusivamente l'articolo 371 bis c.p., riguardante le false informazioni al pubblico ministero. La società ribadisce con forza la correttezza dell'operato di Paratici e confida che le indagini in corso contribuiranno a chiarire la sua posizione in tempi ragionevoli».

Il ministro De Micheli ha voluto chiarire la sua posizione nella vicenda. «Come dichiarato anche ai magistrati – spiega la titolare dei Trasporti - in qualità di persona informata sui fatti, lo scorso settembre il dirigente della Juventus, Fabio Paratici, mio amico di infanzia e originario della mia stessa città, mi ha contattata per avere informazioni su come completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana del calciatore Luis Alberto Suárez Díaz. Non avendo conoscenza della procedura specifica, ho chiamato il capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, per anticipargli che sarebbe stato contattato da un dirigente della Juve che aveva bisogno di avere informazioni necessarie per completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana di Suarez. Ogni racconto differente da questi fatti è pura strumentalizzazione che non corrisponde a quanto accaduto realmente, dal momento che non ho nulla a che fare con la procedura d’esame d’italiano di Suarez, oggetto dell’inchiesta».

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