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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Suicidio alle Novate, Colosimo: «Situazione che sta letteralmente degenerando»

Marco Colosimo Consigliere Comunale Piacenza Viva-Fli interviene con una nota sul suicidio del giovane detenuto alle Novate

Marco Colosimo Consigliere Comunale Piacenza Viva-Fli: «Quanto mai sconcertante la tragica notizia circa il drammatico episodio che ha visto protagonista un giovane coetaneo detenuto al carcere delle Novate. L'ennesimo episodio, l'ennesimo gesto estremo compiuto da un detenuto, il chiaro segnale di una situazione che sta letteralmente degenerando all'interno delle carceri italiane, una questione più volte rimarcata dal Ministro della Giustizia, ma che ad oggi non ha apportato nessuna sostanziale modifica. Sono rimasto sconcertato, alla lettura della notizia, il mio pensiero è volato subito a questo ragazzo, che non importa non aver mai conosciuto, che non importa per quale crimine fosse imputato, ma che era un ragazzo della mia età, bisognoso d'aiuto, che aveva sbagliato si, ma aveva tempo e modi per rifarsi, per ritrovare la giusta strada dopo qualche incidente. Non è andata cosi, probabilmente lo sconforto ha prevalso sulla voglia di rifarsi e vivere. Interroghiamoci sul perché, chiediamoci per quale motivo un ragazzo di 22 anni ha compiuto un gesto cosi estremo. La casa circondariale piacentina è in una situazione di degrado ormai lampante, gli addetti alla sicurezza manifestano il loro malumore ormai da tempo, ma chi si fa portavoce del malumore dei detenuti? La vita del carcere è dura, la legge che vige è quella del vivi e sopravvivi, senza se, senza ma. Costretti a vivere in una cella sovraffollata 20 ore su 24, non avendo a disposizione nessuna attività alternativa in condizioni igienico-sanitarie quanto mai precarie e aggiungerei anche pericolose. Mancanza di lavoro, magari solo per pochi, offerte formative e/o culturali pari a zero, la rieducazione non avviene, entri e viene abbandonato a te stesso, chi è forte,volenteroso, con alle spalle un forte aiuto familiare riuscirà a ricostruirsi, chi è meno forte e solo dovrà combattere ogni giorno con la monotonia, con il cemento che lo circonda, con il rumore delle celle che si chiudono, cercando di salvarsi guardando oltre i confini, si, anche qui vale la legge del più forte, se sei forte ci riesci, se sei solo ti rassegni. Basta, non voglio più aprire nessun quotidiano e dover leggere queste notizie, voglio aprirlo e leggere che le aziende entreranno dentro il carcere, che porteranno lavoro cosi come avviene in altre case circondariali italiane, voglio leggere che il Comune attiverà corsi di formazione e culturali per i detenuti, che il garante dei diritti dei detenuti alzi la voce. Oggi, un giovane di 22 anni si è tolto la vita, aveva sbagliato, ma davanti a se aveva un'intera vita per riscattarsi».

 

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