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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Dodici delitti ancora oscuri, la Piacenza "nera" nel libro di Ermanno Mariani

Presentato al Circolo culturale del Quartiere 4 l'ultimo lavoro del giornalista, con il giornalista Rai Luca Ponzi e il capo della Squadra mobile Stefano Vernelli

«Ho cominciato a leggere un racconto al mattino e non mi somo più fermato. Al pomeriggio avevo finito il libro». Quale miglior pubblicità per un testo noir quella fatta dal capo della Squadra mobile. Così Stefano Vernelli ha raccontato di essere rimasto intrappolato (forse anche per deformazione professionale) nel libro di Ermanno Mariani, “Oscuri delitti” (Filios editore, 200 pagine, 10 euro) presentato il 30 novembre, al Circolo ricreativo e culturale del Quartiere 4, alla Farnesiana, che ha curato l’organizzazione della serata.

Oscuri delitti, la presentazione ©Salvatori/IlPiacenza

Solo posti in piedi ieri sera, per la presentazione dell’ultimo lavoro (con una copertina molto noir disegnata dal grande Freghieri che propone un Palazzo Gotico grondante sangue) del giornalista piacentino che ha ripercorso in dodici delitti un pezzo della storia della cronaca nera locale. Ma non è trattato solo del lancio dell’ennesima opera. Il discorso, infatti, si è esteso anche alle professioni di due personaggi che, oltre ai cattivi e alle vittime, compaiono sempre sul palcoscenico quando va in scena un delitto: i poliziotti e i giornalisti.

Il giornalista di Rai Regione Luca Ponzi ha sottoposto Mariani (ma anche Vernelli) a un “interrogatorio” di terzo grado sulla genesi del libro, sui casi raccontati, sul delicato rapporto tra cronista e investigatori, sul modo di muoversi sulla scena di un crimine. Argomenti che hanno tenuto incollata la platea, che, al termine, ha posto numerose domande. Al tavolo anche Vernelli, capo della Mobile piacentina e protagonista di diverse inchieste sugli omicidi degli ultimi anni, tutti risolti dalla polizia.

Mariani ha sottolineato l’importanza di restare distaccati dai fatti, anche se non troppo, per poterli raccontare, cercando dettagli e avvicinandosi alle persone che, in qualche caso, potranno essere coloro che verranno arrestati poco dopo. Ed è quello che è accaduto a Mariani, quando intervistò l’uomo, poi condannato per il delitto di una ungherese, prima del so arresto. Un caso che ha colpito l’autore, anche perché il presunto autore dell’assassinio si suicidò in carcere.

Se per Mariani è importante non tanto arrivare primi “ma andare via per ultimi” da una scena criminosa, per Vernelli “non è vero che i giornalisti diano fastidio. In diversi casi si collabora, perché, ad esempio, è più facile che le persone si lascino andare con un giornalista piuttosto che con un investigatore. E per chi indaga su un delitto le prime 24-48 ore sono decisive per acquisire informazioni e avere un quadro della situazione”.

Il libro racconta dodici delitti, a partire dalla strage di Strà, “inchiesta tuttora aperta dalla magistratura militare di La Spezia” ha detto Mariani “fino al caso della cinese trovata quasi decapitata in casa nella zona di via Roma”. Insomma, un libro che può essere una bella strenna natalizia: dodici delitti sotto l’albero.

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