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Cronaca

Ecuadoriano denunciato per rissa in piazza Cavalli, il giudice lo "perdona"

Tribunale di minori di Bologna, «il ragazzo è cambiato, studia e lavora» avevano scritto i servizi sociali. Il pm chiede la condanna, ma la difesa il perdono giudiziale che viene concesso dal giudice. Con altri connazionali era stato protagonista di una rissa, quando era minorenne

Con altri connazionali era stato protagonista di una rissa, quando era minorenne. Ora è cambiato, però, e il giudice lo ha “perdonato” respingendo la richiesta di condanna del pubblico ministero.

E’ accaduto al Tribunale dei minori di Bologna. L’imputato era un 22enne ecuadoriano residente a Piacenza. Il giovane, 17enne all’epoca, nell’agosto del 2009 era stato coinvolto in una rissa in piazza Cavalli con altri connazionali. Botte, pugni calci e sprangate nel cuore della città. Un episodio di inciviltà che fece molto clamore. Il ragazzo, che rimase ferito con altre tre persone, venne denunciato per rissa, lesioni e porto di arma impropria perché aveva un tubo di ferro.

Davanti al Tribunale per i minori di Bologna a difenderlo c’era l’avvocato Marco Guidotti. Il legale, nel maggio di quest’anno – quando è stata fissata la prima udienza – al termine della propria arringa aveva chiesto la messa in prova. Il giudice aveva accolto la richiesta e chiesto ai Servizi sociali di Bologna di stendere una relazione. La messa alla prova significa che si viene assegnati a un istituto o si fa del volontariato. Se le verifiche sulla persona sono positive l’imputato è prosciolto e il reato si estingue.

Il processo era stato rinviato al 30 ottobre. E in quest’ultima udienza, il giudice ha guardato la relazione: per i Servizi sociali, il ragazzo, oggi 22enne, è cambiato. E’ tranquillo, scrivono i Servizi, studia e lavora. Alessandro Guidotti - che ha sostituito il fratello Marco alla difesa - chiede l’assoluzione perché il giovane è cambiato e questo è testimoniato dalla relazione dei Servizi sociali. In subordine, il legale chiede il perdono giudiziale. Il pubblico ministero, invece, chiede la condanna a quattro mesi.

Il giudice decide, così, per il perdono giudiziale, una sentenza che prevede il non luogo a procedere verso l’ecuadoriano, ma non cancella il reato. Insomma, la rissa e le botte ci sono state, ma il giovane è cambiato ed è stato perdonato.

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