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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Besurica / Via Pietro Perfetti

Vicolo cieco intitolato a Braille, Dosi: «Una facile ironia che ci lascia perplessi»

Il Comune ha intitolato una strada a Braille alla Besurica ma il vicolo è "cieco", la notizia fa il giro del web e il sindaco replica: «Tutto questo senso dell'umorismo ci sembra totalmente fuori luogo, soprattutto perché privo di qualsiasi analisi e conoscenza della realtà cittadina»

Nella ricorrenza della Giornata nazionale del Braille, il Comune di Piacenza con il sindaco Paolo Dosi intitola una strada a Louis Braille, l'inventore dell'alfabeto per i non vedenti. La scelta della location, però, è destinata a suscitare quanto meno un po' di ironia: la strada, nel quartiere periferico della Besurica (la prima traversa a destra di via Perfetti, per chi proviene da via Turati o via della Besurica) è infatti un vicolo "cieco": come cacciarsi in un 'cul de sac'. (Ansa)

La notizia ha fatto il giro del web e il sindaco replica con una nota ufficiale che riportiamo integralmente: «Siamo profondamente amareggiati per quanto apparso su alcuni siti anche di carattere nazionale. Questa facile ironia ci lascia particolarmente perplessi perché i motivi per cui abbiamo deciso, come Amministrazione, di dedicare la via a Louis Braille sono molto più seri della barzelletta del vicolo cieco. Quella strada dedicata a Braille è, soprattutto per le persone non vedenti e per coloro che hanno difficoltà motorie, un punto nevralgico, in quanto consente l’accesso a strutture di incontro e di socialità, quali la parrocchia di S.Vittore, il centro civico e commerciale (che comprende diversi servizi decentrati), un centro per la fisioterapia e altri servizi molto utili per tutti i cittadini, ma soprattutto per chi ha necessità particolari. Tutto questo senso dell’umorismo ci sembra totalmente fuori luogo, soprattutto perché privo di qualsiasi analisi e conoscenza della realtà cittadina. Non è un caso che, stamani all’inaugurazione, fossero presenti anche gli esponenti dell’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti, ben lieti dell’intitolazione della strada a Braille, in questo luogo nevralgico per la zona e soprattutto per i non vedenti. Concludendo, questa scelta non è dettata dall’imminenza del Carnevale, ma dalla ragione e dalla sensibilità».

IL COMMENTO DI GIOVANNI BOTTI (NUOVO CENTRODESTRA) - Se la decisione è stata pensata volutamente, diciamo che non è stata proprio una scelta azzeccata. Se è stato un puro caso, si può dire che è andata ancora peggio. Intitolare un vicolo cieco a Braille, inventore dell'alfabeto per i non vedenti, è l'ennesimo colpo basso al buon senso. Di sicuro abbiamo lanciato una nuova battuta a Crozza per le sue imitazioni di Bersani: "Oh ragazzi, siam mica qui a intitolare i vicoli ciechi a Braille...siam pazzi?". Sarà l'ultima occasione per ridere che ci offre questa Amministrazione, o il peggio deve ancora venire?.

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