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Cronaca

Il SPI contro il segretario Cgil che ribatte: sono loro a doversene andare

A giugno erano emerse anomalie nel tesseramento Spi – Piacenza e il segretario provinciale Cgil, Gianni Copelli, ha chiesto la dimissione dei vertici locali del Sindacato Pensionati. La replica dello Spi: “Il messaggio di Copelli ha tutta l’aria di una vera e propria battaglia di potere”

sede-cgil-1La Cgil non ha padroni. Si intitola così il testo del comunicato diffuso questo pomeriggio dalla segreteria territoriale dello Spi-Cgil, il Sindacato dei Pensionati. Lo Spi ha preso le distanze da quanto aveva chiesto il segretario provinciale Cgil, Gianni Copelli, ovvero le dimissioni dei vertici locali della rappresentanza pensionati a seguito dei tesseramenti anomali emersi a partire dal giugno scorso.

“Più che amarezza e orgoglio, il messaggio di Copelli ha tutta l’aria di una vera e propria battaglia di potere - scrive nella nota il sindacato - Vogliamo ricordare che come Spi siamo subito intervenuti, contattando tutta la platea dei nostri iscritti, ottenendo da loro la reiscrizione uno ad uno, e attivando la nostra magistratura interna”.
  Io ho chiesto la dimensione del problema fin dall'inizio e non mi è mai stata data  

Il caso dei tesseramenti fittizi era venuto fuori a giugno: alcuni anziani si erano trovati iscritti “d'ufficio” al sindacato e dalla loro pensione venivano stornate le ritenute sindacali. Ma già in agosto - come ha sottolineato il segretario regionale Cgil Danilo Barbi -, si era proceduto ad uno screening delle iscrizioni, procedendo ad un nuovo tesseramento.

“Copelli - scrive ancora la segreteria di Spi - non ha aspettato il responso della Commissione regionale di garanzia della Cgil; ha reagito con disprezzo e autoritarismo di fronte al primo responso della magistratura nazionale di categoria che ha riconosciuto la correttezza e l’efficacia delle decisioni messe in atto all’indomani dei fatti. Abbiamo la netta impressione che l’obiettivo di Copelli non sia quello di mettere in sicurezza la Cgil, ma il suo obiettivo è anticipare il congresso, mettendo le mani sul gruppo dirigente dello Spi di Piacenza”.

Copelli
Gianni Copelli, raggiunto al telefono da Il Piacenza, ha subito replicato, respingendo le accuse al mittente. “Non è vero - dice - il Congresso non c'entra niente. Sono avvenuti dei fatti molto gravi in questa Camera del Lavoro, cioè la falsificazione di deleghe e io che ne ricopro la responsabilità, denuncio questo tipo di problemi. Mi dispiace che parlino di arroganza: è un problema di tutela degli iscritti a questo sindacato.

Lei ha chiesto la dimissione dei vertici locali dello Spi?

Se ne devono andare, si devono dimettere. È l'unica soluzione possibile. Chi fa queste cose, in questa organizzazione non ha il diritto di starci.

Aggironamento del 25 novembre 2009, ore 17.20

A seguito della nota stampa del Sindacato Pensionati, è arrivato anche il comunicato di replica del segretario Cgil Piacenza, Gianni Copelli. Rispetto a quanto già dichiarato a Il Piacenza, Copelli ha aggiunto: "La falsificazione delle firme in una delega sindacale - sottolinea Copelli - non è un errore, ma un dolo, aggravato dal fatto che a farne le spese sono pensionati: i soggetti più deboli, per i quali la Cgil parla di diritti e di tutele. La richiesta del sottoscritto e di altri componenti della Camera del Lavoro di Piacenza di definire la dimensione numerica delle iscrizioni forzate, non ha mai ricevuto risposta se non nelle dimissioni di un capolega che si dichiarava responsabile di 14 firme false. Ma, purtroppo per la Cgil tutta, la cosa non sta in questi termini. Detto questo, cambiare l'ordine dei fattori e metterla “in politica” come lo SPI ha fatto repentinamente in vista del Congresso, è scorretto verso l'organizzazione e verso gli iscritti veri che ci onoriamo di rappresentare".



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