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Cronaca

Incontro di sei ore in Prefettura: è tregua fino a mercoledì e Ikea riapre i cancelli

Vicenda Ikea: è tregua. Almeno fino a mercoledì 14 maggio quando la cooperativa San Martino dirà se accetta o no le giustificazioni che i 33 facchini sospesi dovranno produrre entro le 13 del 13 maggio, e i Cobas, fino ad allora non bloccheranno i cancelli e l'ingresso a chi vuole andare a lavorare

Vicenda Ikea: è tregua. Almeno fino a mercoledì 14 maggio quando la cooperativa San Martino dirà se accetta o no le giustificazioni che i 33 facchini sospesi dovranno produrle entro le 13 del 13 maggio, e i Cobas, fino ad allora non bloccheranno i cancelli.

Questo l'esito del vertice fiume, durato sei ore, che si è svolto in Prefettura sotto l'egida del governatore Anna Palombi. Da martedì quindi Ikea riapre i cancelli del magazzino 2 e i Cobas si sono impegnati a non effettuare alcun blocco, anche se si asterranno dal lavoro e manterranno il presidio, mentre la coop si è impegnata, fino a mercoledì, a non sostituire i 33 lavoratori con altri esterni.

I partecipanti hanno firmato un accordo in cui si legge che: «I soci lavoratori sospesi, che ancora non hanno ritirato la lettera di sospensione si sono impegnati ad andarla a prendere, inoltre si impegnano a formalizzare una risposta alle contestazioni o a voce e in modo scritto entro le 13 del del 13 maggio. La cooperativa si impegna a comunicare l'esito del procedimento a carico dei soci lavoratori entro la serata del 14 maggio. E inoltre si impegna ad analizzare compiutamente le giustificazioni dei lavoratori sospesi e ad effettuare le valutazioni con la massima scrupolosità nell'ottica del contesto in cui sono avvenute». E ancora: «Il sindacato Si Cobas manterrà lo stato di agitazione e sciopero fino alla conclusione dei procedimenti, valutando successivamente le azioni da intraprendere e su invito del prefetto, la San Martino , fino a mercoledì, non potrà procedere alla sostituzione dei lavoratori in sciopero. E infine il sindacato autonomo si impegna a consentire il normale svolgimento delle attività lavorative senza azioni di intralcio e di blocco all'ingresso»

Nonostante la vicenda sia ben lontana da una soluzione, l'accordo di oggi rappresenta un passo avanti nella gestione di quella che era diventata una situazione ormai troppo tesa. Fino al 14 maggio quindi è tregua, poi staremo a vedere. Di certo qualora la coop decida di non accettare le giustificazioni o di non reintegrare i lavoratori, i Cobas sono pronti a lottare. Di nuovo.

IL COMUNICATO DELLA COOPERATIVA SAN MARTINO -  Cooperativa San Martino in segno di rispetto dell’Istituzione che il Signor Prefetto rappresenta ha ritenuto doveroso presentarsi all’incontro convocato alle ore 11,00 presso la Prefettura di Piacenza attraverso il proprio Avvocato e il Direttore del personale della cooperativa.

La mancata presenza dei legali rappresentanti di San Martino è motivata dalla ferma volontà di non aderire a tavoli che non abbiano carattere di natura tecnica oltre che presso gli Enti deputati volendo la Cooperativa stare solo ed esclusivamente all’interno di modalità e procedure previste da norme e leggi.

Riteniamo di aver esaurientemente illustrato al Signor Prefetto in maniera dettagliata ed esaustiva l’infondatezza totale di presunti problemi di natura contrattuale e la conseguente pretestuosità dei Si Cobas.

Altresì San Martino ribadisce quanto già comunicato, ovvero la disponibilità a tutte le verifiche del caso nelle opportune sedi da parte degli organi di controllo allo scopo preposti quali la Direzione Provinciale del Lavoro di Piacenza.

Abbiamo pertanto dato la nostra disponibilità solo a percorsi che siano all’interno delle normative vigenti ovvero la formale risposta alle contestazioni che la San Martino a notificato ai 33 soci e la conseguente valutazione da parte degli organi sociali della Cooperativa delle giustificazioni eventualmente fornite in tempi il più celeri possibili considerando la complessità della vicenda.

Tutto ciò in una situazione di legalità che permetta l’accesso ai lavoratori che non intendono aderire allo sciopero indetto da Si Cobas.

Ribadiamo che modalità di confronto sindacale con impedimento violento dei diritti degli altri lavoratori non permette di avere alcun tipo di relazione e confronto civile.

Ringraziamo il Sig. Prefetto per la sua opera e ci auspichiamo il pieno ripristino delle condizioni di legalità e percorsi di confronto sindacale attraverso solo ed esclusivamente gli organi preposti.

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