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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Castel San Giovanni

Magazzinieri infedeli rubano da Amazon oggetti hi tech per quasi 12mila euro

Entrambi stranieri, ma residenti nel piacentino, uno è stato denunciato e l'altro arrestato dai carabinieri di Castelsangiovanni

La tecnologia attira sempre di più e c’è chi è sempre pronto a impossessarsene, in ogni modo, pur di entrarne in possesso e magari guadagnando qualcosa rivendendo smartphone e altri device rubati. Sono stati processati con rito direttissimo i due dipendenti di Amazon, entrambi macedoni di 26 e 28 anni, accusati di furto e tentato furto e arrestati dai carabinieri di Castelsangiovanni nei giorni scorsi. Il Primo maggio, invece, un altro dipendente, un albanese di 18 anni, sempre di Amazon, era stato denunciato per tentato furto.

I due arrestati, entrambi macedoni ma residenti nel Piacentino, sono finiti davanti al Giudice Sonia Caravelli, pm Sara Macchetta, difesi dall’avvocato Matteo Dameli. I due hanno risposto alle domande del giudice, fornendo una loro versione dei fatti. Per entrambi il processo è stato rinviato a giugno. Il 26enne, incensurato, accusato di furto aggravato e tentato furto ha visto l’arresto convalidato dal giudice ed è stato rimesso in libertà. L’uomo è stato arrestato il 4 maggio. Per il magazziniere, le manette sono scattate al termine del proprio turno di lavoro. Gli addetti alla sicurezza lo hanno sorpreso mentre tentava di uscire dallo stabilimento con addosso 4 piccole videocamere per droni con relativo stabilizzatore e due joystick per giochi elettronici. I carabinieri hanno preso in consegna il giovane. Nel corso degli accertamenti, e di una perquisizione sull’autovettura del magazziniere, hanno trovato nascosti sotto il sedile anteriore un orologio e 12 smartphone, legati tra loro a gruppi di tre con carta adesiva, rubati lo stesso giorno durante la pausa mattutina. Un bottino del valore di 11.500 euro.

Una decina di giorni prima, il 23 aprile, un altro macedone era stato arrestato per tentato furto. Ma in questo caso, la vicenda è tutta da chiarire. Il 28enne - per cui è stato disposto l’obbligo di dimora - aveva notato in magazzino, una scatola di scarpe aperta con dentro alcuni smartphone. Li aveva raccolti, messi nel suo carrello, in piena vista, per poterli poi consegnare al responsabile del reparto. Durante il tragitto, però, era stato notato da un addetto alla sicurezza che lo aveva fermato. Per lui era scattata così la denuncia per tentato furto. L’uomo, anch’egli incensurato, è stato sospeso dall’azienda. L’avvocato Dameli vuole vederci chiaro e anche per lui ha chiesto il rinvio del processo per chiarire la dinamica dei fatti.

Il 1° maggio, infine, un 28enne di origine albanese, nel magazzino Amazon di Dogana Po, a Castelsangiovanni, è stato sorpreso dal personale della sicurezza, durante il suo turno di lavoro, a scartare la confezione di una cover di uno smartphone e di una memoria SSD, lasciandola poi su uno scaffale. I carabinieri hanno denunciato il 28enne per tentato furto aggravato.

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