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Cronaca

«Non basta inasprire le pene per salvare più vite, ma occorre la certezza della pena»

Anche il sindacato della Pl, Sulpl al fianco delle famiglie di Sonia Tosi e Daniele Zanrei: «Come Polizia Locale conosciamo molto bene questa piaga sociale»

«Sonia e Daniele, questi i nomi di due splendidi ragazzi, vittime di omicidio stradale, la cui vita è stata stroncata in pochi secondi per mano di un ragazzo che si è messo alla guida con un tasso alcolemico di sei volte superiore al valore consentito. Ho letto con un nodo in gola le parole del padre di Sonia, mi ha colpito la sua forza d’animo, non comune in tragedie di questo tipo, che sono capaci di annientare anche il più forte. Tragedie che come dice Tosi ti portano a vivere un’altra vita, non certo quella che avresti voluto che fosse». Lo scrive Miriam Palumbo, segretario provinciale Sulpl.

«Dalle parole di questo papà traspare il desiderio di far sì che la morte di queste due giovani vite spezzate tragicamente non sia vana, è ammirevole, davvero. Lodevole l’iniziativa di una campagna di sensibilizzazione volta a promuovere il rispetto di una semplice regola: chi guida non deve bere alcolici. Aggiungerei anche non deve guidare sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e non deve distrarsi facendo uso di cellulare».

«Come Polizia Locale conosciamo molto bene questa piaga sociale, rileviamo la maggior parte degli incidenti stradali, mortali e gravi. Questi i dati Anci per le Polizia Locali delle città capoluogo di provincia da marzo 2016 a marzo 2021:  2455 indagati per omicidio stradale (con casi aggravati da guida alterata da ebbrezza alcolica (160) e da sostanze stupefacenti (135), mentre sono stati 183 i casi di pirateria con la fuga e l’omissione di soccorso a persone poi decedute) e 18882 indagati per lesioni. Dall’ampio dossier emerge che nel quinquennio 2016-2021, le Polizie Locali delle città Capoluogo di provincia hanno rilevato 2837 incidenti mortali, con 2932 decessi, mentre sono stati 306.746 gli incidenti con feriti. Nello stesso periodo i pedoni deceduti sono stati 1014, mentre 232 i ciclisti morti in incidenti stradali. Le prossime statistiche saranno sicuramente implementate dagli incidenti, anche mortali, che vedono coinvolti gli utilizzatori di monopattini elettrici. E Dio solo sa quanto sia complesso rilevare incidenti mortali, sotto tutti i punti di vista, e quanto sia emotivamente difficile dover comunicare ai familiari il decesso di un proprio caro; sembra di non trovare mai le parole giuste e appropriate, anche perché probabilmente non esistono».

«Veniamo alla Legge 41/2016  sull’Omicidio Stradale che in marzo 2021 ha compiuto 5 anni. Dopo un iter lungo e complicato in marzo 2016 il Parlamento ha finalmente approvato la legge in questione, per anni sollecitata da associazioni di vittime della strada, organi di polizia e cittadini al fine di predisporre un adeguato complesso normativo di contrasto a un fenomeno che continua, nonostante tutto, a presentare dati più che allarmanti e che entra come una lama capace di trafiggere la vita delle persone. Questa legge sicuramente ha rappresentato un passo in avanti rispetto al passato, avendo avuto il merito di aver introdotto i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali gravi e gravissime con le relative pene, sanzioni accessorie e di misure precautelari, che nel complesso hanno avuto un effetto deterrente non trascurabile».

«Tuttavia, il legislatore per renderla davvero efficace, avrebbe dovuto compiere un ulteriore coraggioso e fondamentale passaggio: quello di introdurre la figura dell’omicidio stradale doloso. La legge attuale si è limitata ad inasprire le pene, rimanendo però nel ristretto alveo dei reati colposi, anche se è stata ristabilita la perseguibilità d’ufficio. Se a ciò si aggiunge che la stragrande maggioranza dei procedimenti penali si conclude già in udienza preliminare con la richiesta degli imputati di un rito alternativo con riduzione della pena, ben si comprende che non basta inasprire le pene per ottenere un calo dei reati e salvare più vite, ma occorre la certezza della pena».

A ciò bisognerebbe aggiungere il moltiplicarsi all’infinito di iniziative grandiose come quella patrocinata da Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza e Automobile Club Piacenza e sostenuta da tutti i Media locali, con la finalità di rendere più consapevoli i conducenti. Anche questo sindacato spesso utilizza i propri social per sensibilizzare gli automobilisti. E’ importante e non dobbiamo mai stancarci di farlo: più persone riusciamo a raggiungere, più vite possiamo salvare. La vita prima di tutto.  La nostra più sentita vicinanza va alle famiglie di Sonia e Daniele».

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