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Cronaca

"Giallo Piacenza", siamo all'epilogo: domani l'istanza di fallimento in tribunale?

Il 9 dicembre il pm Antonio Colonna potrebbe chiudere il fascicolo dei documenti reperiti dal fiduciario dell'Aic Francesco Macrì e presentare al giudice l'istanza di fallimento del Piacenza Calcio

Quello del Piacenza è un giallo di seconda categoria. Uno di quei romanzi noiosi che trovi a prezzo stracciato sulle bancarelle ambulanti. Il pathos è sparito da un pezzo, la storia è logorante e ripetitiva, i colpi di scena sono talmente prevedibili che ormai non colpiscono più nessuno. Si sono stancati di leggere anche i tifosi, vittime sacrificali di una situazione sempre più grottesca e paradossale. Per capire cosa sta succedendo non serve Sherlock Holmes: l’Italiana Srl, proprietaria della società, domani tenterà per l’ultima volta di reperire capitali per portare avanti la baracca.

Le probabilità di riuscita sono molto vicine allo zero, l’ha capito anche il collegio sindacale che si è dimesso nei giorni scorsi. Se non dovesse arrivare denaro fresco (cosa molto probabile), l’amministratore unico Vladimiro Covilli Faggioli potrebbe fare una rapida incursione in sede per presentare le dimissioni e lasciare ufficialmente il Piacenza Calcio, un provvedimento che potrebbe segnare la resa definitiva dell’Italiana Srl. Il capitolo successivo porta a Giorgio Lobbia, il presidente della Svg (Società valdostana di garanzia) che oggi dovrebbe lasciare definitivamente la presa. «I conti del Piacenza sono un disastro - ha detto Lobbia - e a queste condizioni diventare difficile rilevare la società».

Prendiamo pipa e lente d’ingrandimento: tutti gli indizi portano al tribunale. Già domani il pm Antonio Colonna potrebbe chiudere il fascicolo dei documenti reperiti dal fiduciario dell’Aic Francesco Macrì e presentare al giudice l’istanza di fallimento del Piacenza Calcio. Giriamo pagina e passiamo ai giocatori. La messa in mora prosegue ed entro gennaio i componenti della rosa di Francesco Monaco potrebbero svincolarsi e sarebbero liberi di trovare una nuova sistemazione.

Già si registra l’interessamento della Fiorentina per Alexis Ferrante, attaccante classe 1995, mentre altre squadre stanno alla finestra e seguono con interesse l’evolversi della situazione. Da Parola a Cassano, da Guerra a Pani, il supermarket biancorosso potrebbe offrire affari vantaggiosi. Il giallo di seconda categoria si trascina stancamente verso l’epilogo.

Oggi il Piacenza scenderà in campo ad Alessandria per il secondo turno della Coppa Italia di Lega Pro (si gioca alle 14,30, Monaco dovrebbe dare spazio a chi finora ne ha avuto meno) e domenica affronterà il Bassano al Garilli. A proposito: per la prossima partita casalinga la società ha ridotto il prezzo del biglietto della curva a 5 euro. Un gesto solitamente lodevole che però in tale circostanza sa di beffa finale, dato che la pazienza dei tifosi è finita da un pezzo. Gli ultras biancorossi l’hanno manifestato più volte, dal duro faccia a faccia con Covilli Faggioli all’ultimo striscione appeso in curva Nord durante la partita con la Triestina (“Questa telenovela deve finire… Ora basta!”).

Ormai nessuno pensa più al campo, l’attenzione di tifosi e appassionati è rivolta da tempo (troppo tempo) a quello che accade fuori. Il sindaco Roberto Reggi ha ricominciato il giro degli imprenditori piacentini in cerca di un investitore che possa rilevare il Piacenza, ma le speranze di trovare un salvatore della patria appaiono molto ridotte. Il Piacenza targato Italiana Srl è agli sgoccioli.

La società rappresentata da Marco Gianfrasceschi ha lisciato la prima scadenza, non ha pagato gli stipendi di luglio, agosto e settembre (la Covisoc penalizzerà i biancorossi di due punti) e non è riuscita a riempire la famigerata “scatola” con gli imprenditori che avrebbero dovuto far parte della famigerata cordata.

Questi potrebbero essere gli ultimi istanti di vita del Piacenza Calcio, gli ultimi respiri di un pezzo di storia della città che si avvia verso il fallimento. Ognuno ha la propria idea sul colpevole, può accusare la vecchia dirigenza o l’attuale proprietà. Certamente l’assassino del Piace non è il maggiordomo. Elementare Watson.

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