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Cronaca Via Dante / Viale Dante Alighieri

Rito abbreviato per il camionista coinvolto nella morte di un ciclista in viale Dante

La difesa vuole però mettere a confronto le tre perizie sull’incidente: «Il mio assistito, che viaggiava a 18 km all’ora, non è mai stato sanzionato per alcuna infrazione»

Si svolgerà con il rito abbreviato il processo a carico del 59enne Josè Vidal, l’ecuadoriano accusato di omicidio stradale nei confronti di Franco Villa, il 76enne morto sotto le ruote del camion guidato dall’immigrato il 19 gennaio, all’incrocio tra via Damiani e viale Dante. L’autista, difeso dall’avvocato Sara Botti, ha scelto il rito alternativo che consente lo sconto di pena. La discussione, però, sarà subordinata alla testimonianza dei professionisti che hanno stilato le tre perizie: quello del Tribunale, quello della procura e quello della difesa. «Abbiamo notato notevoli differenze far la perizie» ha sostenuto Botti.

Nella precedente udienza davanti al gip Stefani Di Rienzo, la difesa aveva sostenuto la nullità del capo di imputazione, perché la responsabilità sarebbe stata del ciclista, poi deceduto. Secondo Botti, il capo di imputazione redatto dal pm Emilio Pisante, riporta che la collisione tra la bicicletta e la ruota anteriore del camion è avvenuta perché il ciclista non avrebbe dato la precedenza al mezzo pesante. Inoltre, una perizia ha stabilito come il camion viaggiasse a una velocità di 18 chilometri all’ora. L’avvocato sottolinea, infine, come il camionista non sia mai stata sanzionato per alcun illecito del codice della strada. Di conseguenza, per la difesa, non sussiste il reato di omicidio stradale.

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