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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Via Taverna Giuseppe

Squillo cinesi sfruttate nel centro massaggi e in casa: quattro arresti della municipale

Tre donne e un uomo sono finiti nei guai per sfruttamento della prostituzione. A vario titolo gestivano un fiorente giro di squillo cinesi, fatte arrivare in Italia con la promessa di un lavoro, ma poi costrette a prostituirsi in un centro massaggi alla Farnesiana o in una casa in affitto di via Taverna

Prostituzione, centri massaggi cinesi, appartamenti e denaro. Ci sono tutti i connotati di una grande indagine nell’operazione che la Polizia municipale di Piacenza ha condotto, sotto copertura, nell’ultimo anno in città, arrivando alla fine ad arrestare quattro persone: tre donne e un uomo che sono finiti nei guai per sfruttamento della prostituzione. A vario titolo gestivano un fiorente giro di squillo cinesi, fatte arrivare in Italia con la promessa di un lavoro, ma poi costrette a prostituirsi in un centro massaggi alla Farnesiana o in una casa in affitto di via Taverna.

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Antonio Colonna, è nata grazie alle segnalazioni dei residenti del palazzo di via Taverna, che hanno più volte contattato i vigili per il continuo via vai, a ogni ora del giorno e della sera, di uomini dall’appartamento. «La polizia municipale - afferma il capo della Procura Salvatore Cappelleri - ha dato una risposta concreta alla cittadinanza visto che si tratta di reati che toccano da vicino la sensibilità della gente, soprattutto chi ne subisce i disagi, come erano in questo caso gli inquilini di quel palazzo».
Gli agenti della Pg della municipale hanno quindi iniziato a indagare su quegli strani movimenti, scoprendo ben presto che si trattava di prostituzione. I clienti prendevano appuntamento chiamando un numero telefonico pubblicizzato sui siti di incontri personali, e una donna cinese di 39 anni - considerata il boss di tutto il sistema - provvedeva poi ad assegnarli alle ragazze. Alle quali però rimanevano soltanto le briciole degli introiti da migliaia di euro che incamerava la maîtresse dagli occhi a mandorla. E se qualcuno voleva consumare un rapporto sessuale non protetto? Si poteva, ma bisognava ovviamente pagare di più.

Lo stesso valeva per il centro massaggi alla Farnesiana, che è stato chiuso dagli agenti. Chi lo gestiva è finito nei guai insieme agli altri. Oltre alla 39enne, in carcere alle Novate è finita una connazionale di 36 anni, una ragazza moldava di 27 anni (che è già stata rimessa in libertà) e un comasco di 50 anni che ha la misura dell’obbligo di firma.
Conclude il procuratore Cappelleri: «E’ importante che anche i proprietari di casa stiano ben attenti quando danno in affitto i loro immobili. Infatti, in casi come questi, rischiano seriamente conseguenze penali, come l’accusa di concorso o di favoreggiamento, e anche conseguenze patrimoniali con il rischio di perdere l’immobile».

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