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Cronaca Pianello Val Tidone

Temporali nella notte, a Pianello il fango invade le strade

Nottata di maltempo in alcune zone del Piacentino. Danni a Pianello e alle coltivazioni della vallata

Il maltempo che ha colpito questa notte diverse zone della provincia piacentina si è abbattuto in modo particolare sulla Valtidone e su Pianello. Nel capoluogo valtidonese l’acqua ha allagato diversi tratti del paese. Questa mattina, al risveglio, gli abitanti hanno visto le vie del paese invase dal fango. Diversi alberi sono caduti sulle strade e si sono verificati anche alcuni blackout della corrente elettrica. Vigili del fuoco, protezione civile e forze dell’ordine sono al lavoro per ripristinare la situazione.

fango Pianello-4

fango a Pianello-4

fango a Pianello-3

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fango Pianello-2

COLDIRETTI PIACENZA: «COLPITI I VIGNETI IN VALTIDONE»

Anche l’agricoltura piacentina fa ancora i conti con il maltempo. In diverse zone della Valtidone le precipitazioni di ieri erano purtroppo accompagnate dalla grandine, con ingenti danni alle produzioni, e quindi all’eccellenza della vallata, i vigneti, oltre che alle strutture delle aziende agricole e ai collegamenti stradali. A tracciare un primo bilancio dell’accaduto è il produttore di Coldiretti Paolo Passerini: «Qui in Alta Val Tidone la grandine ha spaccato molti chicchi, si rischia un calo delle rese fino al 60%, anche se per avere un quadro completo delle conseguenze bisognerà attendere qualche giorno e valutare anche l’andamento climatico. Questa perturbazione – afferma il viticoltore- si inserisce in un contesto di fortissima siccità: noi speravamo nelle piogge, ma ovviamente non in una precipitazione violenta con grandine, che purtroppo rappresenta la peggior minaccia per i vigneti».

«La pioggia – sottolinea infatti la Coldiretti – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. La grandine inoltre è la più temuta dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno in una situazione in cui la siccità ha già avuto un impatto devastante e secondo la Coldiretti ha già fatto stimare un calo del 10% della produzione agricola nazionale».

«Nel Piacentino i vigneti colpiti ieri dal maltempo – afferma il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli – rappresentano un’eccellenza. Le aziende stavano facendo i conti con pesantissimi aumenti dei costi di produzione, come il gasolio. Queste realtà – prosegue Gallizioli- si trovano a fronteggiare problemi di irreperibilità di alcuni materiali e incrementi unilaterali da parte dei fornitori con le bottiglie di vetro che costano più del 30% rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%. Rincarato infine il trasporto su gomma al quale si aggiunge la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%».

grandine vigneti-2

CONFAGRICOLTURA: «COLTIVAZIONI MARTORIATE IN QUESTA PAZZA ESTATE»

«Nella notte tra il 26 e il 27 luglio – rileva Confagricoltura Piacenza - sono tornati i temporali, qualche avvisaglia era arrivata anche la notte precedente. Lo schema ormai è quello che si è visto anche una ventina di giorni fa: si alza il vento e poi un’ora di pandemonio. Il ristoro delle precipitazioni, attesissime in questa estate torrida e siccitosa, non è proporzionale al danno che invece procurano questi fenomeni così intensi da trasformare in fiumi le strade, da scoperchiare tetti e rompere alberi, lasciando dietro di sé fango e danni. Confagricoltura Piacenza fa sapere che nella mattinata del 27 luglio sono arrivate diverse segnalazioni soprattutto dalla Val Tidone, dove sono evidenti i danni sui vigneti, tetti danneggiati, la grande quantità di fango che ha invaso Pianello e l’acqua che, nella notte scorsa, scorreva come un fiume nelle strade di Vicobarone. Si va dallo stress idrico alla distruzione per grandine e tormenta in una manciata di minuti. I fenomeni intensi, che sempre più spesso si verificano, stanno mettendo a dura prova l’agricoltura che già sta facendo i conti con i rincari di tutti i mezzi produttivi e l’enorme problema della siccità che purtroppo questi eventi non risolvono. La quantificazione dei danni al momento non è possibile, più che altro ci si chiede se sarà l’ultima volta o se dobbiamo ancora scrutare il cielo con paura prima della fine di questa disgraziata estate».

Cantina di Vicobarone danneggiata-2

STRAGLIATI E RANCAN (LEGA): «RISARCIMENTI PER CITTADINI E ATTIVITA’ COLPITI DALLA VIOLENTA PERTURBAZIONE»
 
«La Regione si attivi in tutte le sedi istituzionali competenti per risarcire coloro che sono stati colpiti dall’improvvisa e forte ondata di maltempo che si è abbattuta nella notte tra martedì e mercoledì 27 luglio in provincia di Piacenza, in particolar modo in Val Tidone». A chiedere aiuto per i cittadini che hanno subìto ingenti danni a causa dei violenti temporali sono i consiglieri della Lega Valentina Stragliati e Matteo Rancan, capogruppo in consiglio regionale.
Strade e abitazioni sono stati invasi dal fango e ancora una volta l’agricoltura piacentina ha dovuto fare i conti con la grandine, che ha distrutto produzioni e vigneti, oltre che alle strutture delle aziende e ai collegamenti stradali.
«In Alta Val Tidone, per quanto riguarda i vigneti, si rischia un calo delle rese fino al 60%”», hanno lanciato l’allarme gli esponenti del Carroccio. «La perturbazione si inserisce in un contesto di fortissima siccità. Gli agricoltori speravano nelle piogge, ma non in una precipitazione violenta con grandine. La pioggia, infatti, è sempre attesa per combattere la siccità nelle campagne, ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa. I forti temporali, invece, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti» hanno ricordato.
«La grandine è la più temuta dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno in una situazione in cui la siccità ha già avuto un impatto devastante che va ad aggiungersi ai pesanti aumenti dei costi di produzione, come quello del gasolio» hanno spiegato i leghisti. «Queste realtà si trovano a fronteggiare problemi di irreperibilità di alcuni materiali e incrementi unilaterali da parte dei fornitori. La Regione prenda in mano la situazione e faccia in modo che arrivino risorse per un settore messo in ginocchio dalle contingenze di questo annus horribilis», hanno concluso Stragliati e Rancan.

Vigneto Grandinato con pali piegati dal vento-2

Viti a Pianello-2

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